«La maglietta rossa era una provocazione nei confronti di Pinochet». Adriano Panatta ritorna sulla finale di Coppa Davis vinta nel 1976 in Cile, quando il Paese sudamericano stava vivendo il regime del dittatore legato alla destra. Lo spunto per ricordare quell’episodio lo fornisce la presentazione di un film del regista Mimmo Calopresti in concorso al Roma Film Fest: la pellicola si intitola appunto “La maglietta rossa” e Panatta recita la parte di se stesso.
L’ex tennista azzurro ricorda quei giorni: le proteste dell’estrema sinistra che invitava a disertare la trasferta, la diffidenza del capitano Paolo Bertolucci quando Panatta gli confidò il desiderio di indossare quell’indumento. «Tu sei matto – rispose il coach – qua se va bene ci sparano. Se va male non ci voglio neanche pensare».
L’atleta italiano ricorda anche con dolore le parole offensive giunte dai manifestanti di sinistra, che recitavano slogan come «Non si giocano volée con il boia Pinochet», oppure «Panatta milionario, Pinochet sanguinario». Per questo Panatta, che si definisce “di sinistra”, accolse con entusiasmo il via libera da parte di Enrico Berlinguer: il segretario del Pci non condivideva infatti che il trofeo fosse lasciato nelle mani del regime.