ROMA – Doping, nessun russo a Rio 2016: Tas boccia ricorso. La Russia ha visto respinto il suo ricorso al Tas contro il bando olimpico da Rio 2016 da parte dei suoi atleti contro la sanzione della Iaaf . Un gruppo di 68 atleti russi dell’atletica leggera, compresa la campionessa dell’asta Isinbayeva, aveva fatto ricorso contro la messa al bando globale decisa dalla Iaaf, che aveva sospeso la Federatletica russa dopo le accuse di doping di Stato.
I 68 chiedevano di andare a Rio sulla base del principio della responsabilità soggettiva. Il loro ricorso è però stato respinto dal Tribunale arbitrale dello sport di Losanna, che ne ha dato annuncio stamattina. La sentenza potrà avere influenza anche sulla decisione del Cio sul bando di tutti gli sport russi dalle Olimpiadi: l’Esecutivo del Comitato olimpico internazionale aveva infatti rinviato la decisione definitiva sulle sanzioni dopo il rapporto Wada, citando tra le altre ragioni la necessità di approfondire il rapporto tra responsabilità soggettiva e oggettiva e l’attesa per la sentenza del Tas. A Rio parteciperanno quindi solo due atlete considerate “indipendenti” e che gareggeranno sotto la bandiera olimpica, la saltatrice Klishina e la mezzofondista Stepanova.
La decisione del Tas “è in qualche modo politicizzata e non ha basi giuridiche”: è così che il ministro dello Sport russo Vitali Mutko ha reagito alla bocciatura da parte del Tas del ricorso contro il bando olimpico da Rio 2016 sancito dalla Iaaf nei confronti degli atleti russi. “La federazione mondiale (di atletica leggera) è completamente corrotta, tutto è cominciato con loro, le persone nominate nel primo rapporto della commissione indipendente continuano a lavorare”, ha concluso Mutko.