Serie A: Roma capolista, Juventus vince il derby. Steccano Inter e Lazio

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Settembre 2013 - 23:12 OLTRE 6 MESI FA

CATANIA-CHIEVO 2-0 Plasil 22′ , Castro 50′ 

La sesta è quella buona. Dopo cinque tentativi andati a vuoto, il Catania riesce a sbloccarsi. La prima vittoria stagionale arriva contro il Chievo ed è una boccata di ossigeno puro per il morale e la classifica dei padroni di casa, ora a quota quattro in compagnia dei veronesi, che non trovano la benzina necessaria per ripartire dopo la tanto discussa sconfitta interna con la Juventus.

Punti pesanti, quelli incamerati contro i gialloblù, e non solo perchè permettono agli etnei di interrompere un digiuno che li aveva portati in fondo alla graduatoria.

I rossazzurri rompono il ghiaccio in una domenica difficile, complicata dalla numerose assenze che costringono Maran a schierare una difesa del tutto inedita e a forzare l’impiego dal 1′ di Izco, reduce da uno stop di venti giorni a causa di un infortunio.

Nonostante l’emergenza, il Catania mostra quei segnali di crescita, sul piano del gioco e della tenuta mentale, che la piazza si attendeva. Il ritorno al 4-3-3, storico modulo di riferimento, è producente e restituisce alcuni punti fermi sui quali basare la manovra.

Che non è ancora brillante, complice la regia con troppe sbavature di Tachtsidis, ma in fase di miglioramento grazie ai progressi nell’inserimento di nuovi acquisti come Plasil, bravo a sbloccare il risultato con un sinistro calibrato su appoggio di Bergessio e poco dopo a un soffio dal bis con un colpo di testa ravvicinato fuori bersaglio su cross di Castro.

Il ritorno tra i titolari di Legrottaglie, sempre puntuale nel dare sicurezza al reparto arretrato, e di uomini come gli stessi Castro e Bergessio fa il resto.

Già pericoloso sullo 0-0 con un tiro cross di Castro e un sinistro a giro di Barrientos, il Catania rischia poco e raddoppia in avvio di ripresa proprio con Castro, il cui cross dal vertice dell’area finisce direttamente in fondo al sacco con l’aiuto di un mancato intervento di Bergessio che inganna Puggioni.

Rischiano poco, gli etnei. Sotto il sole del Massimino, il Chievo non ingrana mai la marcia giusta. Il 4-4-2 di Sannino non decolla perchè gli mancano le ali: Estigarribia e Sestu si vedono poco, si scambiano inutilmente di posizione e finiscono sostituiti entrambi. In avanti Pellissier non trova spazi e Thereau svaria a lungo in cerca di palloni e spazi vitali.

Andujar resta inoperoso per 90′ o quasi limitandosi a mandare in angolo un tiro di Radovanovic da trenta metri e a liberare l’area un paio di volte in uscita alta.

E’ invece il Catania con Barrientos, ben imbeccato da Plasil, a sfiorare la terza rete: Puggioni si oppone alla conclusione poco convinta del Pitu. Al Catania, dopo tanto penare, può comunque bastare così.

Catania (4-2-3-1): Andujar; Rolin, Legrottaglie, Spolli; Alvarez, Plasil, Almiron, Guarente, Monzon, Barrientos, Bergessio
A disp.: Frison, Ficara ,Capuano, Biraghi, Gyomber, Castro, Tatchsidis, Freire, Keko, Leto, Izco, Petkovic, Maxi Lopez All: Maran
Squalificati: Bellusci (1), Lanzafame
Indisponibili: Peruzzi
Chievo (4-4-2): Puggioni; Sardo, Papp, Cesar, Dramé; Sestu, Radovanovic, Rigoni, Estigarribia; Théréau, Pellissier
A disp: Silvestri, Squizzi, Bernardini, Claiton, Bentivoglio, Lazarevic, Hetemaj, Pamic, Improta, Frey, Acosty, Samassa, Paloschi, Ardemagni. All.: Sannino.
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Dainelli, Kupisz

SASSUOLO-LAZIO 2-2 Dias 49′, Candreva 53′, Schelotto 54′, Floro Flores 76′.

Il Sassuolo dopo il pari di Napoli rivitalizzante è un’altra squadra, viva e pericolosa, la Lazio no. E’ sempre la stessa. Un’incompiuta che Petkovic riesce a raddrizzare  solo a tratti. Non bastano due gol di vantaggio, maturati ad inizio ripresa, alla squadra biancoceleste: la meritata  rimonta degli emiliani – che potevano anche vincere nel finale –  mette a nudo i difetti di una Lazio che senza Klose soffre troppo davanti e che concede sempre troppo in difesa.

Finisce 2-2 e va bene più agli ospiti. Ci si aspetta la Lazio che deve dare continuità al successo sul Catania ma è il Sassuolo a fare la partita. È bugiardo lo zero a zero del primo tempo, visto che Zaza ha fatto venire spesso i brividi a Marchetti mentre i biancocelesti sono resi realmente pericolosi solo poco prima dell’intervallo con un colpo di testa di  Ciani che termina di un amen a lato.

Cambia tutto nella ripresa perché con una fiammata di quattro minuti la Lazio si ricorda di essere qualitativamente superiore e piazza un 1-2 da possibile ko. Segna prima Dias con un colpo di testa che supera Pegolo e raddoppia Candreva con un sinistro dal limite dell’area. Niente goleada, però, proprio perché questo è un altro Sassuolo e quella è la solita Lazio.

Così si riaprono i giochi già al 9′, quando Schelotto anticipa Cavanda di testa e mette in rete il gol della speranza. I sogni  diventano realtà al 32′ quando il neo-entrato Floro Flores con una punizione spettacolare dalla distanza beffa Marchetti. Il portiere laziale sarà decisivo subito dopo ed eviterà la beffa ancora su un tentativo di Floro Flores ed il risultato non cambierà più.

Sassuolo (3-5-2): Pegolo; Marzorati, Acerbi, Ziegler; Kurtic, Magnanelli, Missiroli; Longhi, Schelotto; Berardi, Zaza.
A disp.: Pomini, Rosati, Rossini, Masucci, Bianco, Chibsah, Laribi, Pucino, Floro Flores, Alexe, Farias. All.: Di Francesco
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Marrone, Gomes, Valeri, Terranova, Gazzola
Lazio (4-5-1): Marchetti; Cavanda, Ciani, Dias, Pereirinha; Candreva, Gonzalez, Ledesma, Hernanes, Ederson; Floccari
A disp.: Strakosha, Guerrieri, Vinicius, Onazi, Keita, Lulic, Tounkara, Crecco, Biglia, Felipe Anderson, Perea. All.: Petkovic
Squalificati: Mauri
Indisponibili: Radu, Biava, Novaretti, Konko, Klose