Giorgio Petrosyan, dall’Armenia con furore. Dormiva alla stazione il kickboxer che vince per l’Italia

Giorgio Petrosyan, dall'Armenia con furore. Dormiva alla stazione il kickboxer che vince per l'Italia
Giorgio Petrosyan, dall’Armenia con furore. Dormiva alla stazione il kickboxer che vince per l’Italia

ROMA – Giorgio Petrosyan, dall’Armenia con furore. Dormiva alla stazione il kickboxer che vince per l’Italia. Ora che ha macinato successi mondiali a raffica per l’Italia (5), che è il più forte kickboxing su piazza, che ha aperto una palestra tutta sua a Milano, non è detto che sia facile per Giorgio Petrosyan ricordare le circostanze che dalla lontana Erevan in Armenia lo hanno condotto fino a Milano.

Intanto si chiamava Gevorg, 17 anni fa quando il padre portò lui e suo fratello in Italia in cerca di fortuna: aveva 14 anni, la prima notte a Milano la dormì alla Stazione centrale.

“Lui voleva venire in Europa, non aveva pensato all’Italia. Siamo finiti a Milano perché è qui che il camion ci ha lasciati. Eravamo nascosti e mio padre ci tranquillizzava, quando sei ragazzino e ti senti rassicurato i pericoli non li senti. Il giorno che siamo arrivati avevo 40 di febbre. Faceva freddissimo”. (Gianni Santucci, Corriere della Sera)

Ma già due anni dopo era in grado di battere uno di 22 anni: nessuno avrebbe più riso di lui. Poi è storia, oggi è una stella, il Corriere della Sera gli dedica il ritratto che viene riservato ai campioni. Nel 2014 Giorgio Napolitano gli concesse la cittadinanza italiana per meriti sportivi.

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