RIO DE JANEIRO – Un funzionario della Fifa sarebbe a capo della ‘cupola’ di bagarini che la polizia civile di Rio de Janeiro e San Paolo ha sgominato nei giorni scorsi, effettuando alcuni arresti. Lo scrive il quotidiano carioca ‘O Globo’, citando fonti giudiziarie.
Secondo quanto accertato grazie anche ad intercettazioni telefoniche, c’è infatti qualcuno al di sopra di quel Lamine Fofana finora individuato come perno del movimento di biglietti immessi sul mercato nero, tra i quali ci sarebbero anche quelli inizialmente messi a disposizione delle varie delegazioni e commissioni tecniche. Con un comunicato il direttore del marketing della Fifa, Thierry Weil fa sapere di essere in attesa “delle informazioni per identificare da dove siano arrivati i biglietti a disposizione di questo ‘trafficante’. LFifa ha sempre avuto come priorità quella di proteggere i tifosi dal rischio di acquisto illegale dei biglietti”, mentre la portavoce dell’ente calcistico internazionale, Delia Fisher, si è detta “felice per i risultati dell’indagine in corso. Ora prenderemo ulteriori provvedimenti”.
C’è stata una riunione tra la stessa Fisher e il capo della polizia civile di Rio, mentre gli arrestati, dieci brasiliani oltre a Fofana (ma secondo altre fonti ci sarebbe anche una donna di nazionalità italiana) si sono rifiutati di rispondere alle domande dei magistrati. Uno di loro è l’avvocato brasiliano Jorge Massih, che in passato ha lavorato come impresario nel calcio. Le intercettazioni hanno evidenziato suoi colloqui con ex calciatori, rappresentanti di atleti, personaggi del mondo dello spettacolo o di vario tipo, tra cui il fratello-agente di Ronaldinho, Roberto de Assis. Da questi discorsi risulterebbe il coinvolgimento di qualcuno della Fifa in questo traffico di biglietti. È inoltre emerso che, con la ‘copertura’ di alcune agenzie di viaggi e turismo, la banda rivendeva al mercato nero anche biglietti per la sfilata delle scuole di samba del Carnevale di Rio, e che uno degli arrestati era riuscito a farsi accreditare come giornalista ai Mondiali di Francia 1998, anche in quel caso per gestire traffici fraudolenti.
Anche l’ex ct della nazionale brasiliana, Dunga, sarà interrogato dalla polizia civile di Rio de Janeiro nell’ambito delle indagini sullo schema di rivendita illecita di biglietti delle partite di Coppa del mondo che martedì scorso ha portato all’arresto di undici persone, accusate di comporre un’organizzazione criminale internazionale.
Il commissario Fabio Barucke, in particolare, vuole capire che tipo di rapporti l’ex tecnico avesse con il bagarino francese Mohamadou Lamine Fofana, accusato di essere il capo della ‘cupola’ di bagarini finita in manette. Dunga è infatti stato visto varie volte in eventi organizzati da Fofana. Nei piani di quest’ultimo, secondo gli inquirenti, oltre ai facili guadagni c’era la possibilità di assistere ai match dei Mondiali in tribune vip, usare auto con permessi della Fifa e promuovere feste con giocatori famosi. Dopo alcune intercettazioni, è spuntato anche il nome del padre di Neymar che su Instagram ha risposto accusando i giornalisti.