ROMA – Chi organizza partite e concerti dovrà sobbarcarsi interamente le spese per il personale di polizia impiegato. Lo prevede un emendamento alla manovrina di primavera, passato quasi sotto silenzio e che ora rischia di creare non pochi imbarazzi. La nuova legge parla chiaro: non deve più essere la collettività a farsi carico delle spese per la sicurezza in caso di eventi di “carattere privato”, ma spetta ai “promotori”. Detto altrimenti: chi organizza, paga.
Stefano Sculli, sul Secolo XIX parla degli evidenti interessi in ballo al Comune di Genova. Primo fra tutti: chi paga per le partite di calcio di Genoa e Samp, che sole assorbono quasi la metà delle risorse annue di polizia locale? Il Comune sta facendo approfondimenti, annota il quotidiano ligure. Uniche esenti, al momento, sono le processioni, che godono di una tutela particolare. Per tutto il resto, dice l’articolo 22, comma 3 bis del decreto legge del 24 aprile, è a carico dei privati: dai concerti alle sagre, agli eventi nei quartieri.
Come spiega Il Secolo XIX:
Tra le ipotesi, specificamente per le partite, c’è quella di arrivare a un compromesso: chiedere il pagamento di tutti i servizi di stretta necessità per lo svolgersi dell’evento (ad esempio, l’accompagnamento dei pullman e la chiusura delle vie più vicine allo stadio), e lasciar fuori le spese sostenute per presidiare le principali via di accesso che conducono alla zona del Luigi Ferraris.
Esiste il rischio che la nuova legge resti lettera morta? In teoria sì, ma il timore di un intervento della Corte dei conti, considerato il danno patito dalle casse del Comune e le conseguenti responsabilità a carico degli amministratori, dovrebbe scongiurarlo.