ROMA – Urla, promozioni “sospette”. Il sito Nota Politica ha pubblicato in esclusiva “Libro Bianca”, il dossier realizzato dal giornalista del Tg1 Stefano Campagna su Bianca Berlinguer.
Il giornalista, che è stato anche membro dell’Usigrai (si è dimesso in seguito alle polemiche innescate da questo dossier) ha detto di aver raccolto testimonianze dei colleghi del Tg3, alcuni dei quali sono stati da lui descritti come “terrorizzati” e per questo anonimi.
Campagna, che è uno dei coordinatori del gruppo L’Alternativa (nelle cui fila era stato eletto membro dell’Usigrai), ha detto di aver svolto solo il proprio mestiere di sindacalista: “Da tempo ricevo segnalazioni da colleghi del Tg3 che ‘terrorizzati’ denunciano fatti gravissimi, supplicando l’anonimato. Cosa deve fare un sindacalista? Tacere, assecondare i silenzi di Fnsi e Usigrai?”. Il giornalista ha pertanto affermato di non aver agito in base ad alcun intento di tipo di pregiudizio ideologico.
Ma questo “senso del dovere” non è stato ravvisato, a quanto dice Campagna, nei suoi colleghi dell’Usigrai: “Gli unici che hanno riconosciuto il valore sindacale del mio intervento sono stati i garanti dell’Usigrai Maurizio Blasi, Simona Sala e Lucia Coppa”. “A loro – ha detto Campagna – va tutta la mia stima”.
[A poco più di un mese dalla diffusione del documento, Campagna ha fatto totale marcia indietro, con una e mail alla Berlinguer in cui tra l’altro scrive: “”Sono profondamente rammaricato del fatto che il testo sia stato pubblicato e soprattutto delle conseguenze diffamatorie che si sono determinate per te, verso la quale come persona e come professionista tengo a ribadire la mia stima e il mio apprezzamento. Per questo, ti porgo le mie incondizionate scuse”.]
Tra le altre cose, Campagna ha citato un episodio del quale sarebbero stati testimoni alcuni tecnici della Rai: durante un’intervista a Bersani una giornalista del Tg3 (la cui “scaletta” sarebbe stata preparata dai “vertici del Tg3”, come ha detto Campagna) avrebbe invitato il segretario del Pd a “rispondere sì o no”. A microfoni spenti, Bersani avrebbe detto piuttosto seccato: “Rispondi sì o no lo dici a tua sorella”. L’episodio sarebbe stato raccontato dai tecnici in un documento che non si trova più, nonostante siano state fatte diverse verifiche per reperirlo.
La Berlinguer ha parlato di “accuse maleodoranti” costruite su “informazioni totalmente false, scambi di persona e attacchi infamanti a me e alla mia direzione”. Successivamente il direttore del Tg3 ha ipotizzato anche azioni legali nei confronti di Campagna.
Ecco il test integrale del dossier.
1) La “Direttorissima” Bianca Berlinguer fa quello che non fa nessun altro direttore in RAI: conduce in prima persona sia il tg delle 19 che Linea Notte.
2) In occasione della manifestazione delle donne di piazza del Popolo a Roma ha fatto un editoriale d’appoggio alla manifestazione antiberlusconiana, dopo due collegamenti (Roma e Milano) e altrettanti servizi di commento. Abbiamo assistito a lunghe edizioni dedicate quasi ed esclusivamente al caso Ruby, seguendo schemi di gossip sgradevoli e poco consoni ad una TV pubblica. Tra le gravi omissione di notizie, si possono ricordare il “silenzio” strategico del tg3 sull’ iscrizione nel registro degli indagati dei Presidenti dell’ABI e del Monte dei Paschi di Siena. Oscurati l’arresto di un Consigliere Regionale Siciliano del Pd e la condanna a 4 anni di un consigliere (sempre PD) campano per violenza sulla compagna e sulle figlie minorenni.
3) Promossi al grado di Caporedattore due dei tre membri del CdR passato che l’aveva “accompagnata” alla direzione. L’iter delle promozioni sarebbe iniziato quando il CdR era ancora in carica.
Bergamini sarebbe diventato caporedattore ( de facto – da Roma) a Milano, a scapito del vice caporedattore milanese, Manuela Falcone. Altra promozione quella di Vanna Tanini, caporedattore al Coordinamento a scapito di Laura Terzani, che abbandonerà il TG3.
4) Il clima instaurato al TG3 ha fatto scappare diversi e spinto alcuni ad anticipare la pensione (Cortese, caporedattore alla redazione Esteri e Toppetta, che era stato emarginato all’interno della redazione di Montecitorio..) . In fuga al TG2 Nadia Zicoschi, poi Rita Mattei, quindi Laura Terzani a Rainews. Allo Sport si sono rifugiati il caporedattore della redazione Economica, Mazzà e la sua vice, Quatrini. In fuga al tg1 Monica Carovani. Chi è rimasto ha fatto anticamera da Orfeo. Una folla, che ha innervosito la “Direttorissima”, che si è lamentata con quello che è ormai l’ex direttore del TG2 (reo di aver accolto un paio di fuggitivi) che ha dovuto rispondere picche a chi continuava a bussare alla sua porta. [Mario Orfeo ridimensiona quello che sembra essere un pettegolezzo di redazione. Dalla sia poltrona di direttore del Messaggero nega che ci sia mai stata fuori della sua porta la coda di aspiranti trasferiti: ha preso un paio di persone che gli andavano a genio, d’accordo con la stessa Berlinguer. Orfeo, astuto napoletano che è riuscito a arrivare ai vertici della rossa Repubblica pur essendo intrinseco alla destra, non ha nessun interesse a acuire i conflitti: resta il fatto che se ha preso qualcuno per il suo tg, questo qualcuno doveva essere più vicino all’area politica da lui rappresentata che a quella dell’ex Pci portata dalla figlia del defunto segretario].
5) finirebbe nel libro nero chi non manifesta e rinnova quotidianamente fedeltà indiscussa e ammirazione. Chi non fa pubblica lode della Direttorissima.
6) La Direttorissima in sostituzione di Mazzà aveva scelto Fulgenzi del TG2 chiedendo e ottenendo la promozione. Fulgenzi però è immediatamente caduto in disgrazia ma ora è difficilmente rimuovibile dalla Berlinguer che lo aveva voluto.
7) Scelto e subito rimosso anche il caporedattore della cronaca Guido Torlai, preso da Rainews (era ufficialmente in distacco- un vero papocchio) e sostituito con Maddalena Bolognini, amica della direttora. In poco la Bolognini fa il doppio salto Caposervizio a Caporedattore (ma l’Usigrai e l’ex CdR del tg1 attaccarono solo il presunto doppio salto di Monfredi).
8 ) Di fatto, la Direttorissima ha avocato a se tutte le funzioni dei caporedattori. Quindi, dirige, dirige le redazioni, conduce tg e Linea Notte.
9) La Stanchezza – a quanto mi si dice – fa pero’ brutti scherzi:
Alcuni dei tanti incidenti riportati. Una sera alla messa in onda la Berlinguer trova un regista che non conosce. “Chi sei tu?”. La regista si qualifica, ma viene cacciata anche se l’interessata ricorda gli anni di servizio. La “direttora” urla, impreca e non sente ragione. Ottiene la sostituzione, ma si becca un documento con tante firme di tutti i tecnici stanchi di essere trattati a pesci in faccia (ma l’USIGRAI legge solo la bacheca del tg1). Qualcuno per protesta ritira la firma dal lavoro quotidiano.
10) Recentemente – a quanto mi e’ stato riferito -solo l’intervento della Signora che guida le segreteria del Direttore ha evitato che la Berlinguer fosse aggredita per la reazione di una impiegata pesantemente insultata solo perché non aveva capito cosa volesse dire “Fammi mettere la continua di Repubblica”.
L’impiegata insultata è stata pure spostata dalla segreteria del Direttore alla redazione Cultura.
Quotidianamente – si racconta – sfuriate contro tutto e tutti. Uno dei bersagli preferiti, il vice direttore anziano Giubilo, che in passato è stato anche direttore del tg1 e dello sport.
11) Numerosi i casi di demansionamento e di completa e lunga esclusione dal ciclo quotidiano di lavoro. Casi che sono a conoscenza sia del CdR che dai vertici Usigrai. Alla redazione Esteri, all’Economico, alla Cronaca, alla Cultura..
Redattori sollevati dal posto e spostati senza alcun confronto, senza comunicazione al CdR e solo con ordine di servizio in bacheca.
Esclusioni dalle conduzioni e nuove conduzioni senza alcuna comunicazione e alcun confronto. Caso piu’ eclatante alle 14.
12) La redazione di Montecitorio, da tempo e con diversi direttori ben guidata dall’attuale presidente dei cronisti Parlamentari, Pierluca Terzulli, “commissariata”. Tutto, anche le virgole delle domande e dei servizi è imposto dalla Direttorissima.
13) La Direttorissima vorrebbe solo conduttori che eseguano quanto lei dice. Il piglio da imporre nelle interviste lo impone lei. Anche con il rischio di provocare qualche incidente come nel caso di una intervista in diretta al segretario del PD Bresani che tutti abbiamo visto.
La conduttrice (che non era la Berlinguer, come ha in seguito puntualizzato Campagna) rivolgendosi al leader PD finisce la domanda con l’invito perentorio a rispondere con un <SI> o con un <NO>. Bersani, con imbarazzo risponde argomentando ma finita la diretta, fuori onda, rivolgendosi alla conduttrice sbotta: “Risponda con un SI o con un NO lo dici a tua sorella!!!!! I tecnici di studio sentono tutto.
14) Il tg3 firmato Berlinguer ha provocato un duro documento dell’assemblea dei CdR della testata giornalistica Regionale. Le sedi sono disprezzate dal vertice del TG3 e a loro viene chiesto solo materiale girato grezzo e interviste per servizi realizzati da altri a distanza e a tavolino.
15) Proteste anche dei corrispondenti all’estero. Singolarmente e tramite il loro fiduciario. Ridimensionata la presenza nel terzo tg anche dei colleghi che, provenienti dal tg3, operano nelle nostre sedi di corrispondenza. Cio’ accade anche su eventi di stretta attualità. Le proteste piu’ forti – a quanto apprendo – dal corrispondente dal Cairo.
Pur essendo contrario al dossieraggio stile ex CdR del tg1, giocando in difesa e di fronte a tanta “sfrontata” indifferenza del sindacato, mi trovo costretto a divulgare, ad uso interno, le segnalazioni dei colleghi per difendere giornalisti indifesi (il gioco di parole rende l’idea) e, quindi, per dovere sindacale, chiedo un intervento serio dell’esecutivo.