ROMA – Servizio pubblico flop o successo? La prima puntata del talk show di Michele Santoro ha raccolto l’11,43 per cento di share. Questo il dato che, a seconda di dove suona la campana, ha acquistato significato di trionfo o di sconfitta. Per il quotidiano Libero, infatti, la linea anti-Berlusconiana avrebbe fatto calare lo share. Il risultato, scrive il quotidiano di Belpietro, “è ben lontano da quel 33 per cento che raccolse l’11 gennaio scorso quando il Cav in piena campagna elettorale affrontò nell’Arena del “teletribuno” Marco Travaglio”.
Stagione partita alla grande, invece, secondo il Fatto Quotidiano, che esulta sotto il titolo: “Servizio Pubblico Ammazza che curve!”
Nonostante le recenti funeree previsioni sulla “morte” dei talk show politici, sentite da più parti e da illustri esponenti del mondo dell’informazione, e in un contesto televisivo davvero complicato – visto il fiorire continuo di trasmissioni che tendono a imitare il più “antico” dei format – la sfida di Santoro è partita con il piede giusto.
La verità è che l’11 per cento rientra nelle medie di score del programma. Tant’è che lo stesso Libero, non guarda tanto ai numeri Auditel, ma si sofferma sui commenti di alcuni spettatori, apparsi sulla pagina Facebook di Giulia Innocenzi. La santorina ha infatti gioito del risultato con un post di ringraziamenti: “Esordio di Servizio Pubblico all’11,43% = 2,4 milioni di telespettatori con esperimento docudrama in studio per spiegare sentenza Mediaset! Grazie”.
Meno entusiasti sono stati i commenti, o per lo meno quelli selezionati oculatamente da Libero:
“Prima Santoro mi piaceva perché mi sembrava un rivoluzionario delle informazioni ed obiettivo ora sta diventando come tutti gli altri”, “devo essere sincero, non mi è piaciuta tanto la puntata, mi sono addormentato. Ormai la storia della sentenza la sappiamo a memoria, avrei gradito un inizio più incentrato sui problemi di corruzione, sprechi della politica e disoccupazione…”, “Ma senza Berlusconi il vostro share scenderebbe al 3%, forse!!”.
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