ROMA – Mentre il coronavirus continua a essere vivo in tutto il mondo, la PETA rilascia un nuovo filmato che mostra gli sporchi mercati di animali vivi.
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Mercati zeppi di cani, pipistrelli, scimmie, zibetti e serpenti ancora in attività in Cambogia, Cina, Indonesia, Filippine, Thailandia e Vietnam.
Il video mostra zibetti vivi (associati al contagio SARS) e pipistrelli (associati al COVID-19) venduti in Indonesia, insieme a scimmie, uccelli e gatti stipati in gabbie ricolme di strati di cibo marcio e di feci.
Un coniglio ha delle convulsioni e muore proprio di fronte all’investigatore.
In Thailandia, anatre e polli (associati all’influenza aviaria) sono ammassati in gabbie una sopra l’altra.
Nelle Filippine, i lavoratori che indossano le infradito camminano su pavimenti intrisi di sangue e tagliano le carcasse di suini e uccelli a mani nude.
In Vietnam, le teste cotte e le altre parti dei corpi dei cani sono ammucchiati su un bancone vicino ad animali vivi.
La PETA sta usando le riprese video per ribadire l’appello all’Organizzazione mondiale della sanità perché solleciti la chiusura dei mercati di animali vivi in tutto il mondo.
Finora, la campagna ha già ricevuto il supporto da oltre un quarto di milione di persone.
“La prossima pandemia mortale è inevitabile fino a quando i mercati pieni di animali malati e stressati rimarranno aperti”, afferma Ingrid Newkirk, fondatrice della PETA. “La PETA chiede ai funzionari del governo di chiudere questi incubatori di pandemie“.
La PETA fa notare che focolai di influenza suina, influenza aviaria, HIV, afta epizootica, del morbo di mucca pazza, e altre malattie derivano anche dall’allevamento di animali per il consumo alimentare. (Fonte PETA).