ROMA – Lanciato Kirobo, il primo robot umanoide parlante, dalla base spaziale di Tanegashima in Giappone che raggiungerà nei prossimi giorni la Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Obiettivo di Kirobo, realizzato dall’agenzia spaziale giapponese Jaxa e nato dall’ispirazione di un manga, sarà quello di interagire e supportare gli astronauti, in particolare il ‘connazionale’ Koichi Wakata che raggiungerà la Iss nei prossimi mesi.
Alto appena 34 centimetri, Kirobo è stato lanciato alle 4.48 (le 21.48 italiane di sabato 3 agosto) a bordo di un Htv4, un veicolo cargo automatizzato senza personale umano e con a bordo più di 3 tonnellate di rifornimenti. L’aggancio del veicolo è programmato per il 9 agosto dove ad attendere il carico ci sarà anche l’astronauta italiano Luca Parmitano, dell’Agenzia Spaziale Europea. Kirobo è il primo robot umanoide parlante ma non il primo robot in assoluto a salire sulla Iss: oltre a una serie di strumenti automatizzati – robot a tutti gli effetti – a bordo della Iss è presente dal 2011 anche un altro robot umanoide, ossia dalle sembianze umane, ribattezzato Robonaut.
A differenza del suo predecessore realizzato dalla Nasa, il piccolo robot giapponese sarà in grado di riconoscere i volti, in particolare quello di Wakata, futuro comandante della stazione, di parlare (in giapponese) e sostenere vere e proprie conversazioni. Kirobo, il cui nome nasce dalla fusione delle parole giapponesi speranza e robot, nasce per comprendere come questo tipo di ‘oggetti’ possa fornire compagnia e un supporto emozionale agli astronauti che vivono quasi in isolamento per molti mesi. L’aspetto di Kirobo, e del suo gemello Mirata che rimarrà a terra e usato per verificare eventuali malfunzionamenti, è stato realizzato da un gruppo di ricercatori coordinato da Tomotaka Takahashi inspirandosi a un noto manga giapponese, Astro Boy.
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