CHIOMONTE (TORINO) – Il movimento No Tav in Val di Susa ha diffuso un dossier, con tanto di video su quella che viene definita ”brutalità delle forze dell’ordine” durante la manifestazione di protesta avvenuta a Chiomonte (Torino) il 3 luglio 2011.
Il documento presenta una serie di accuse nei confronti di appartenenti alla forze dell’ordine ed è corredato da numerose fotografie.
Lele Rizzo, leader No Tav che ha presentato il dossier, ha chiesto di ”smetterla con la giustizia a senso unico”. Il leader carismatico dei No Tav, Alberto Perino, ha parlato di ”premeditazione nel comportamento delle forze dell’ordine”.
”Analizzando l’ordinanza di custodia cautelare – ha detto – vediamo che le accuse rivolte ai No Tav partono tutte dopo le 13,30. Dal materiale che abbiamo raccolto però risulta che le forze dell’ordine sono uscite alle 12,30 dall’area archeologica e sono andate a prelevare i dimostranti nel bosco”.
Per questa ragione, spiega Perino, quella dei manifestanti è stata ”una reazione a questi gravi fatti” e ”non è vero che poliziotti si sono mossi per contrastare i No Tav”. Perino, che denuncia ”indagini a senso unico” e ”accuse decontestualizzate”, ha chiesto che i comportamenti descritti nel dossier ”siano perseguiti con almeno altrettanta fermezza di quella con cui sono stati perseguiti i presunti reati commessi dai No Tav”.
”Sono i rappresentanti delle forze dell’ordine, molto piu’ di noi – ha concluso – a poter reiterare il reato, il movimento è stato criminalizzato ingiustamente”.
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