ROMA – Una serie di punti per cambiare, in modo radicale, la legge elettorale. Al secondo incontro con il Pd il Movimento 5 Stelle formula una proposta precisa e strutturata. Matteo Renzi, che anche questa volta si presenta in extremis e a sorpresa, ascolta nervoso. Si mette e si toglie la giacca più di una volta.
Ma alla fine la proposta M5s arriva ed è una proposta che su alcuni punti non dispiace a Renzi e al Pd.
La proposta M5s in 5 punti
1) Sistema proporzionale. Primo turno senza soglia di sbarramento.
2) Per garantire la governabilità secondo turno di ballottaggio se nessuna lista supera il 50% al primo turno, tra i partiti che hanno preso più voti.
3) Preferenze: per M5s sono fondamentali
4) Incandidabilità dei condannati
Renzi ascolta e alla fine apre su alcuni punti. L’idea del secondo turno non dispiace al premier che apprezza anche il “no condannati”. Ma questo, come quello delle preferenze, è uno dei temi più delicati dell’accordo con Forza Italia. Lo stesso Renzi ai 5 stelle spiega:
“Noi non pensiamo che la preferenza sia lo strumento della democrazia ma tra averla e non averla preferiamo averla”.
Il problema è un altro. E si chiama Silvio Berlusconi. Con lui Renzi ha un patto e una condizione irrinunciabile dell’accordo, per Berlusconi, è proprio il no alle preferenze.
Resta il disgelo politico tra Pd e M5s. Che si reincontreranno dopo il passaggio chiave delle riforme in Senato. Prima ci sarà un confronto aperto a tutti i partiti sulle possibili modifiche all’Italicum. Il meno contento, oggi, è probabilmente Silvio Berlusconi.
L’incontro integrale Pd-M5s
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