Piero Pelù: “Elemosine da 80 euro. Renzi scout di Licio Gelli” (video)

Piero Pelù: "Elemosine da 80 euro. Renzi scout di Licio Gelli
Piero Pelù (LaPresse)

ROMA – “Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro...”. Un boato arrivato dalla folla di giovani e meno giovani in piazza San Giovanni ha accolto le parole di Piero Pelù al concertone del primo maggio organizzato da Cgil, Cisl e Uil.

E ancora: “Basta armi, basta violenze, c’è già la Nato che la stiamo pagando dalla fine della seconda guerra. Non vogliamo nuove armi che rubano soldi alla scuola e agli ospedali”. Poi, riferendosi a Matteo Renzi, aggiunge: “Il nuovo arrivato, il boy scout di Licio Gelli deve capire che in Italia c’è un grande nemico: disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, ‘ndrangheta, camorra. La nostra è una guerra interna. Il nemico è dentro di noi. Gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Giovanardi….”.

Pelù ha anche avuto parole di grande elogio per il vice commissario di polizia Roberto Mancini, poliziotto-simbolo della lotta ai rifiuti tossici interrati in Campania.

Le dichiarazioni di Pelù hanno scatenato tante polemiche. “E’ inaccettabile che il concerto del primo maggio diffuso dalla Rai in prima serata serva per insultare il premier italiano. Definire Renzi il boy scout di Licio Gelli come ha fatto Piero Pelù è un obbrobrio anche per noi che siamo all’opposizione del governo”. A parlare è Francesco Giro, senatore di Forza Italia, aggiungendo “non si può abusare della Rai insultare. E Piero Pelù ha persino un bel contratto Rai per il programma su Rai2 ‘The Voice’. Abbia più rispetto e non abusi della tv pubblica. E non mi vengano a dire che questa è satira politica”.

Anche il deputato del Pd Dario Ginefra, sulla sua pagina Facebook ha commentato quanto dichiarato dal cantante fiorentino: “I sindacati confederali, organizzatori dell’evento, sia pur dalla loro legittima posizione di critica alle scelte dell’attuale governo, dovrebbero prendere le distanze da quel monologo, persino letto male, che disonora quel grande appuntamento di riflessione, di critica, di proposta e di festa che e’ il Concerto in Piazza San Giovanni”.

Io non ho votato per Renzi al congresso e a volte non ne condivido il modo di fare, ma trovo le parole di Piero Pelù offensive per l’intero popolo democratico”, scrive inoltre Ginefra. Aggiungendo: “Attribuire a Renzi, dopo due mesi di governo, le responsabilità della crisi economica, sociale ed occupazionale di oggi è stato atto di disonestà intellettuale; accostarlo alla figura di Gelli dileggiando anche il movimento scoutista una pessima forma di protagonismo”.

“Quando la politica va veloce succede che il rock diventa lento”. Con una battuta risponde così la capolista alle Europee per il Pd, Pina Picierno: “Probabilmente Pelù era impegnato in una registrazione di The voice e non si è accorto di quanto stava avvenendo nel nostro paese. Forse non sa che gli 80 euro che il governo Renzi ha deciso di redistribuire a chi ha sempre pagato non sono un’elemosina come l’ha definita lui, ma il primo passo verso l’equità sociale che noi del Pd vogliamo assolutamente riportare in questo paese. Mi dispiace, conclude la Picierno, che a dire no a questi 80 euro sia una persona fortunata e benestante grazie al suo talento. Ogni tanto però bisognerebbe uscire dai panni del rocker milionario e indossare quelli di chi vive con mille euro al mese”.

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