REGGIO EMILIA – “Fracking” e “Shale gas” sono due delle parole che stanno spopolando su Internet dopo il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna. Una delle ipotesi che circola di più sul web è che il sisma potrebbe essere in qualche modo collegato alle estrazioni di petrolio e gas naturale dai pozzi della zona.
Dunque, secondo queste ipotesi le numerose trivellazioni avvenute negli anni avrebbero modificato l’equilibrio geologico dell’area compresa tra le province di Modena e Ferrara.
Fracking
Il sito Savonanews ha spiegato cos’è il fracking: Il fracking consiste, fondamentalmente, in perforazioni idrauliche le quali una volta arrivate in profondità piegano e corrono parallelamente al terreno; nei buchi creati, viene pompato ad alta pressione un po’ di tutto, a seconda della “ricetta” del perforatore, che, essendo segreto commerciale, non si può sapere.
Nonostante ciò, si è venuti lo stesso a conoscenza dell’elenco degli elementi delle sostanze iniettate insieme all’acqua (almeno quattro milioni di litri per pozzo) e alla CO2 ed è impressionante: un elenco di sostanze pericolose da smaltire, normalmente in maniera rigorosissima, che in questo caso sono iniettate a fiumi nel suolo.
Shale gas
Il sito Greenstyle ha invece raccontato cosa si intende per shale gas: Finale dell’Emilia (uno degli epicentri del terremoto), è all’interno di una concessione mineraria per l’estrazione sia di petrolio che di gas: la concessione Mirandola, ex ENI ceduta da qualche anno alla controllata di Gas Plus Padania Energia. Questa concessione è attiva, con otto pozzi, da nove anni.
Altri permessi di ricerca, ma non ancora di estrazione, circondano l’area dello sciame sismico. Sono le concessioni Fantozza, Grattasassi, Bastiglia, Cento, San Vincenzo. C’è infine un’altra concessione in produzione, Recovato (sempre di Gas Plus), che è però un po’ più lontana a sud di Cento.
Il video sottostante, basato sulle teorie del servizio geologico degli Stati Uniti, spiega perché l’utilizzo della tecnica del fracking per estrarre lo shale gas può causare terremoti anche di forte intensità. Il nocciolo della spiegazione è intorno al minuto 35.
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