Trenta anni di latitanza sono la “prova” che non lo volevano prendere. Chi non lo voleva prendere Matteo Messina Denaro? Loro. E chi sono “loro”? Quelli che adesso l’hanno preso? Preso? Mica vero. Ci deve essere stata una trattativa. E trattativa è sinonimo di “inciucio” e imbroglio e sceneggiata per ingannare. Ingannare chi e perché? Ingannare “noi”. E perché ingannarci? Perché “loro” fanno sempre così. Niente di quel che succede può essere vero perché nessuno dice la verità e perché nessuno fa nulla se non per scopo obliquo e scopi oscuri e sporchi e nessuno muove un dito se non dopo e per mezzo di trattative ignobili e sordide. E nessuno fa davvero il carabiniere o il poliziotto o il magistrato o il medico o l’ingegnere o il prof o quel che sia.
Nessuno c’è che non traffichi, imbrogli, menta, truffi, reciti. Trenta anni e perché non 31 o 29? Anche in quel numero pari c’è la “prova” della messa in scena. Gente, social, giornali, radio, tv inzuppano con perizia e godimento tonnellate pane nel pentolone del…complottismo&profezie (tale è l’invaghimento da far sparire anche la nozione e il significato del termine profezia, l’usarlo a sproposito forse, ma solo forse, vien fuori da una…imperizia di vocabolario). Così che una banale previsione probabilistica (Matteo Messina Denaro malato di cancro più facile da prendere) diventa appunto una “profezia” (da quale sacro Libro?). Il reale, il plausibile (indagini e controlli su case di cura e malati di cancro) diventano artifici, roba inventata da “loro”.
Emersione spontanea
Dell’italiano profondo che esce al naturale. Naturale non certo genetico, tanto meno per così dire etnico. Non c’è nessuna “natura” o “gene” che ci comanda di essere sempre e comunque in universale e irredimibile sospetto/rancore. Ma c’è ormai, dominante, una cultura che ci fa essere così: malmostosamente astuti fino e oltre l’improbabile, fino e dentro il ridicolo (d’altra parte “lezioni” di questa cultura arrivano in prima pagina di ogni notiziario quando primariamente ci informano, niente meno, che Matteo Messina Denaro aveva in casa profumi, preservativi e viagra e, scoop che tra un poi arriverà, perfino carta igienica e mutande e calzini di ricambio).
Chi è quel “nessuno”?
Nessuno dice mai la verità, nessuno che non traffichi, trucchi, imbrogli, inciuci, finga, menta, reciti…Ma chi è questo “nessuno”? Quel “nessuno” è lui stesso, l’italiano profondo. E lui, l’italiano profondo, lo sa bene. Lui fa così, spesso e pure volentieri. Finge, mente, recita, traffica, non muove un dito mai secondo regola (ideal tipo quello che: e ora lo dobbiamo pure curare con i nostri soldi? Potete scommettere ogni cifra che chi lamenta le sue tasse servano a curare il mafioso in carcere mai un euro di tasse ha volontariamente e regolarmente pagato). Si guarda allo specchio, guarda dentro se stesso e ne deduce e suppone che tutto il mondo sia fatto e dipinto a sua misura, immagine e somiglianza. Ecco dove nasce, di cosa si nutre e cresce, ciba e delizia il super maxi show del bla bla bla dopo la cattura di Matteo Messina Denaro.