Jacinda Arden, gli antipodi. La Nuova Zelanda della responsabilità Jacinda Arden, gli antipodi. La Nuova Zelanda della responsabilità

Jacinda Arden, gli antipodi. La Nuova Zelanda della responsabilità

Geografia del pianeta Terra assegna alla Nuova Zelanda collocazione sul globo che mette con buona approssimazione quelle isole agli antipodi della penisola chiamata Italia. Antipodi, l’opposto, dall’altra parte del mondo. E dagli antipodi geografici arriva una notizia da antipodi culturali: il premier, il capo del governo annuncia che dopo quattro anni lascia l’incarico, non si ripresenta alle prossime elezioni previste per ottobre. Lo fa perché certa di sconfitta elettorale? Tutt’altro. Lo fa perché insidiata, assediata da dossier ostili? Niente, acqua. Lo fa perché “scalata” dall’interno del suo partito da correnti avverse e concorrenti? In Nuova Zelanda neanche capirebbero di cosa in questo caso stiamo parlando. Lo fa perché il paese è in recessione economica? No, niente. Lo fa perché è malata? Neanche. Lo fa per responsabilità. Responsabilità, andarsene per responsabilità? Visto che siamo noi qui agli antipodi da tale cultura, una come Jacinda Ardern secondo i nostri culturali canoni allora forse malata no, anche se un po’ matta sì.

Dalla responsabilità mi difenda dio, dai nemici mi guardo io

Nella vista pubblica (e molto spesso anche privata) qui da noi il peggior pericolo e l’acerrimo nemico è prendersi una responsabilità. Prendersela se tua è la responsabilità, non addossarla alle circostanze, al complotto, all’invidia, al maneggiare altrui, alla stampa, al vicino di casa, allo Stato, alle cavallette, al destino cinico e baro…Assumersi una responsabilità è da noi contrarre una peste. Da noi non si molla, recede, lascia niente a causa di manifesta responsabilità se qualcosa è andata male o non secondo progetti. Da noi si è irresponsabili per condizione sociale, identità biologica, status professionale, statuto di lobby o sindacato…e cultura cattolica. Cattolicesimo da discount che ci siamo forgiati serve oggi a sostenere l’impalcatura per cui prendersi la responsabilità è al massimo un pater e tre ave maria (o il loro laico equivalente). Da noi nella vita pubblica (e molto spesso anche privata) vige, rispettato e condiviso, il dalla responsabilità mi guardi dio, dai nemici mi guardo io.

Figurarsi la responsabilità di fare al meglio

Jacinda Ardern smette di fare il capo del governo perché dopo quattro anni, quattro anni di impegno e fatica, non è più sicura di aver le energie per continuare a fare il meglio nel governare. Essere responsabili non solo di non far danno, ma essere responsabili di fare il meglio e responsabili di essere nelle condizioni per fare il meglio. Un concetto sconosciuto qui, agli antipodi della Nuova Zelanda della responsabilità. Un concetto alieno, intraducibile. Inutile e vano, perfino incauto assumersi la responsabilità di tradurlo.

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