Era una delle serie più attese dell’anno. Il videogame omonimo è stato un campione di incassi. The Last of Us andata in onda il 16 gennaio in esclusiva su Sky e NOW ha da subito avuto un’accoglienza più che positiva, ottima. Molti i timori di chi aveva amato il gioco per playstation che, uscito nel 2013 e prodotto da Naughty Dog, sotto la guida del direttore creativo Neil Druckmann, è considerato un gioiellino videoludico fra i più premiati nella storia. Uno dei titoli che la critica specializzata mette in cima alle classifiche dei migliori videogiochi di tutti i tempi.
Una trasposizione vincente per molti motivi
Il progetto, che ha visto la sua traduzione seriale a opera di Craig Mazin, già showrunner di un capolavoro come la mini-serie Chernobyl, ha avuto da subito la collaborazione del creatore del videogioco. E questo si vede.
Lo stesso Druckmann aveva già dichiarato pubblicamente che, con The Last of Us non avrebbe fatto l’errore di Game of Thrones, cambiando cose che già funzionavano al solo scopo di generare degli effetti WOW che poco centravano con il prodotto di partenza.
La storia, ambientata in un presente alternativo post apocalittico dove, da più di vent’anni, la civiltà umana è stata decimata da un fungo in grado di trasformare le persone in mostri assassini. il personaggio principale è Joel un operaio edile texano, interpretato da un intenso Pedro Pascal, che è uno dei pochi sopravvissuti con un’abilità eccezionale con le armi. Un personaggio dal passato oscuro a cui viene affidata la sorte di Ellie, che ha il volto di una promessa come Bella Ramsey, già interprete in game of Thrones della giovane e risoluta regnante Lyanna Mormont, che in questa serie è una ragazzina molto speciale che dovrà essere portata fuori dalla pericolosa zona di quarantena, per essere condotta in uno specifico avamposto delle “Luci”, un gruppo di ribelli che cerca di far tornare la democrazia negli Stati Uniti e combatte contro la FEDRA (Federal Disaster Response Agency), ultimo residuo del governo americano che si è trasformato in un gruppo paramilitare che, pugno duro, prova a guidare il coordinamento fra le varie zone ancora non infettate dal fungo.
Senza svelare o fare spoiler indesiderati, si può dire che, oltre a essere ben girata, la serie mantiene alta la tensione ma non a scapito di una narrazione di più ampio respiro che permette allo spettatore di addentrarsi con i protagonisti in un mondo tremendo e pericoloso.
Questi gli elementi che, senza timore di essere smentiti, ci portano a definirlo uno dei migliori adattamenti di un videogioco mai realizzato. Per i fan del videogioco, è un adattamento onesto, che non svilisce il materiale di riferimento e capace di sorprenderli. Per tutti gli altri è un viaggio incredibile animato da personaggi purosangue, di una trama ben studiata che organizza al meglio temi maturi come quelli di amore e perdita.
Perché seguirla?
Gli amanti del videogioco già la adorano. Quelli che non sapevano nemmeno dell’esistenza di uno dei fenomeni videoludici più intriganti di sempre, anche. Suspence, colpi scena, buona scritta e ottime le interpretazione. Che si vuole di più da una serie?
Perché evitarla?
Se in una serie TV cercate principalmente spensieratezza e situazioni non ansiogene, lasciate perdere, questo non è il prodotto per voi.