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Matteo Messina Denaro, nel primo covo anche un quadro di Joker e la scritta: “C’è sempre una via d’uscita, ma se non la trovi sfonda tutto”

Non solo il quadro con l’immagine di Marlon Brando nei panni di don Vito Corleone ne Il Padrino: nell’appartamento di vicolo San Vito a Campobello di Mazara, il primo covo di Matteo Messina Denaro scoperto dopo l’arresto, c’è anche un quadro a colori di Joker, il famoso personaggio dei fumetti, nella versione interpretata da Joaquin Phoenix. “C’è sempre una via d’uscita, ma se non la trovi sfonda tutto” dice invece la scritta su un quadretto più piccolo appeso proprio sotto quello di Joker.

Perquisizioni a tappeto a Campobello di Mazara

Perquisizioni a tappeto a Campobello di Mazara e non solo. Nella mattinata di venerdì, 20 gennaio, sono stati controllati l’abitazione di un legale, l’avvocato Antonio Messina, che si trova in via Selinunte, di fronte la casa di Salvatore Messina Denaro, fratello del boss, già perquisita lunedì scorso. L’abitazione estiva del legale a Torretta Granitola, sul litorale di Mazara del Vallo, nei pressi della sede dello Ias Cnr e un altro immobile in via Galileo Galileri a Campobello di Mazara.

La chemioterapia

Intanto il boss mafioso si è sottoposto al primo ciclo di chemioterapia in carcere, nell’ambulatorio realizzato ad hoc nel penitenziario di massima sicurezza dell’Aquila. Il 60enne non ha avuto reazioni collaterali e, secondo quanto si è appreso, è in buone condizioni.

La somministrazione viene definita di mantenimento per la cura del cancro contro il quale sta connettendo da oltre un anno il boss attestato lunedì scorso e dal giorno dopo recluso nel carcere di massima sicurezza Le Costarelle: a coordinare l’equipe della quale faceva parte anche un anestesista, il professore Luciano Mutti, primario del reparto di oncologia dell’ospedale San Salvatore che con oggi ha già visto e visitato tre volte Messina Denaro. L’allestimento dell’ambulatorio citato dal personale della Asl provinciale è stato terminato nella giornata di ieri: si trova di fronte alla cella di dieci metri occupata dall’ex superlatitante, in regime di 41bis, proprio per evitare spostamenti e quindi contatti anche all’interno della struttura carceraria. Non si sa, per questioni di sicurezza, quando si farà la seconda seduta. Secondo quanto si è appreso, sicuramente la prossima settimana.

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