Il principe Harry potrebbe essere escluso dagli Stati Uniti: ha messo a rischio il visto dopo la sua ammissione di essersi drogato.
Il principe Harry potrebbe vedersi rifiutare il rinnovo eventuale del visto di ingresso negli Stati Uniti, in base alle norme sull’immigrazione, dopo aver ammesso l’uso illecito di droghe.
Nel suo libro di memorie “Spare“, il duca del Sussex, oggi 38enne, ha ammesso di avere fatto uso di cocaina, di avere fumato cannabis e preso funghi allucinogeni.
Anche se le autorità degli Stati Uniti hanno chiarito che l’ingresso nel Paese è concesso dopo la valutazione dei singoli casi, come riferisce il Sunday Times, è indubbio che ai fruitori di sostanze stupefacenti il visto viene abitualmente negato.
Importante, comunque, è non aver mentito ai funzionari dell’immigrazione e nella compilazione della domanda di ingresso perché questo costituirebbe per il richiedente motivo di non idoneità.
\Harry, che si è trasferito in California con sua moglie Meghan Markle nel 2020, potrebbe, secondo gli esperti, aver ottenuto il visto statunitense coniugale o un visto O-1, concesso a persone con “straordinarie capacità” come spesso accade per celebrità e atleti. Quest’ultima categoria di visto si rinnova ogni 3 anni.
Per ottenere la residenza temporanea o permanente negli USA è necessario, quando si presenta la domanda, rispondere a domande sui propri precedenti penali e di droga.
Il professor Alberto Benítez, direttore della Clinica dell’Immigrazione della George Washington University, ha dichiarato al Telegraph che se Harry fosse stato sincero nelle risposte all’immigrazione, difficilmente avrebbe ottenuto il visto. Considerato, però, il suo status reale potrebbe aver ottenuto un trattamento di riguardo.
I funzionari del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti hanno rifiutato di rispondere a domande sul principe Harry sottolineando che, in ogni caso, i dati relativi ai visti sono riservati ai sensi della legge statunitense. Un portavoce ha dichiarato al Times che non sono accettabili speculazioni su chi ha diritto o meno al visto d’ingresso e che tutte le domande vengono esaminate individualmente da un funzionario consolare.