I Pooh sono uno dei gruppi più amati della musica italiana, ma siete sicuri di sapere tutto su di loro? Sono nati nel 1966 a Bologna in piena epoca beat e si sono sciolti nel dicembre 2016. La composizione del gruppo si è modificata varie volte nel corso dei suoi cinquant’anni di storia e la band è decisamente una tra le più popolari in Italia. La formazione che tutti conosciamo è quella stabile a partire dal 1973 al 2009. Con questa formazione i Pooh hanno ottenuto i maggiori successi come la vittoria al 40º festival di Sanremo.
Chi sono i componenti storici dei Pooh
I componenti storici dei Pooh sono Roby Facchinetti alle tastiere, Dodi Battaglia alla chitarra , Red Canzian al basso e Stefano D’Orazio alla batteria e, occasionalmente, al flauto. La voce principale fu quella di Facchinetti, autore di molti brani del gruppo in coppia con il paroliere Valerio Negrini. Anche gli altri tre membri del gruppo hanno contribuito con numerose proprie composizioni. Altro membro noto dei Pooh è il bassista Riccardo Fogli, che dopo l’album Alessandra uscito nel 1973 ha deciso di intraprendere una carriera da solista, ritornando nel gruppo in occasione della tournée d’addio alle scene tra il 2015 e il 2016. Nel corso della carriera il gruppo ha venduto più di 100 milioni di dischi, un vero e proprio record per un complesso italiano.
Gli anni Sessanta
Il primo nucleo dei Pooh nasce a Bologna nel 1962 con il nome Jaguars. Ne fanno parte il batterista Valerio Negrini e il chitarrista Mauro Bertoli. Nel 1964 si arriva alla prima formazione stabile: Negrini e Bertoli più Vittorio Costa alla voce, Giancarlo Cantelli al basso e Bruno Barraco alla chitarra ritmica e alle tastiere . Nel 1965 Vittorio Costa lascia ed entrano Bob Gillot (tastiere) e Mario Goretti alla chitarra ritmica. Gilberto Faggioli entra poi al posto di Cantelli. Nel gennaio 1966 il quintetto Negrini-Bertoli-Goretti-Faggioli-Gillot ottiene un contratto con la Vedette per un nuovo complesso beat (l’etichetta aveva sotto contratto già l’Equipe 84).
Il nome Pooh
Poiché esiste una formazione romana con lo stesso nome si decide per il nome Pooh che venne sugerito dalla segretaria di Sciascia, il proprietario della Vedette. Si decide per Winnie the Pooh, e l’orsacchiotto stilizzato della Disney apparve sulle copertine di numerosi vinili dei Pooh fino alla soglia degli anni novanta. Sul finire del mese di aprile del 1966 Bob Gillot viene sostituito da Roby Facchinetti. Durante l’estate dello stesso anno Riccardo Fogli entra a far parte del complesso sostituendo Gilberto Faggioli bruscamente “licenziato”. Dpo i primi singoli, nell’ottobre del 1966 il quintetto partecipa al Festival delle rose con il brano Brennero 66 che però viene censurato dalla Rai in quanto tratta del terrorismo in Alto Adige. Valerio Negrini è quindi costretto a scrivere velocemente un testo alternativo per il brano, che viene presentato come Le campane del silenzio e si classifica all’ultimo posto della kermesse.
Il primo album Per quelli come noi è pubblicato alla fine dell’anno e comprende sei brani scritti dal duo Facchinetti-Negrini. Mauro Bertoli lascia la carriera musicale nel 1967. Da quel momento in poi la formazione si stabilizza in un quartetto. Ad aprile del 1968 il quartetto conosce per la prima volta l’ebbrezza della classifica dei dischi con la canzone Piccola Katy, in origine lato B del loro quinto 45 giri In silenzio. Il brano sale fino alla quindicesima posizione della hit parade. Poco dopo la pubblicazione del disco Mario Goretti, stanco dei continui spostamenti in giro per l’Italia, lascia il complesso e torna a Bologna, dove apre un’azienda di amplificatori. Goretti viene sostituito dal bolognese Dodi Battaglia che diventa da subito un protagonista della crescita dei Pooh. In quello stesso anno, dopo la pubblicazione di Contrasto, il secondo album, i rapporti fra i Pooh e la casa discografica si incrinano. Nel 1969 esce il terzo album Memorie ancora per la Vedette. Si tratta di un concept album, uno dei primi concept album della storia della musica leggera in Italia. Per la prima volta nella storia del gruppo i testi delle canzoni si riuniscono infatti in una trama unica. Dopo Contrasto il gruppo cambia casa discografica.
Gli anni Settanta
Nel 1971 i Pooh passano alla Cbs e pubblicato il singolo Tanta voglia di lei che approda al numero uno della classifica in due settimane. Lo stesso capita con Pensiero che vende oltre un milione di copie. In quell’anno esce il disco Opera prima che fonde la musica sinfonica alla melodia italiana.
Valerio Negrini diventa paroliere
Valerio Negrini abbandona il gruppo e diventa “il quinto Pooh”, quello dietro le quinte che scrive i testi. Viene sostituito alla batteria dal romano Stefano D’Orazio. Tanta voglia di lei arriva seconda al Festivalbar, spopola anche in Sud America e viene tradotta in inglese. Nel 1972 arriva l’album Alessandra che vede per la prima volta la firma di Dodi Battaglia come autore delle musiche. L’album è interamente composto da canzoni d’amore. Dopo l’album, Riccardo Fogli decide di lasciare il gruppo per intraprendere la carriera solista dato che a suo giudizio il produttore tende a privilegiare la voce di Battaglia a scapito della sua.
Nel 1973 viene scelto il nuovo bassista Red Canzian dopo molte selezioni. In quell’anno esce il disco Parsifal, LP complesso e di ampio respiro strumentale e lirico che viene accostato al prog rock in voga in quegli anni.
Nella seconda metà del decennio esce l’album Poohlover che segna una netta sterzata. Le musiche sono suonate dai quattro con arrangiamenti più ricchi, nonostante resti ancora l’accompagnamento di una sezione d’archi. I testi non si concentrano più solo sull’amore, ma si avvicinano alla quotidianità e alle questioni sociali. Nel 1977 esce Rotolando respirando, il primo prodotto dalla Cgd, la nuova casa discografica. Il disco viene registrato per due volte dato che nella prima sessione erano stati sbagliati completamente i mixaggi.. A febbraio del 1978 esce la raccolta Pooh 1975-1978, composta da 12 brani dei quali 4 mai apparsi su lp (Donna davvero, È bello riaverti, La gabbia e Risveglio). Il crescente successo porta i Pooh a incidere un altro tra i suoi principali lp, Boomerang nel 1978. Per la prima volta si osservano un uso generoso del sintetizzatore e numerosi virtuosismi alla chitarra elettrica anche nelle parti cantate.
Nel 1980 i Pooh pubblicano l’album Hurricane, un disco nel quale riarrangiano in inglese i pezzi più importanti dell’ultimo triennio pensato per il mercato estero. Il disco non riesce a entrare nelle classifiche americane e inglesi e viene quindi fatto uscire anche in Italia, dove diventa disco d’oro.
Gli anni Ottanta
Successivamente, il disco …Stop del 1980 inaugura la nuova decade. A febbraio del 1981 esce la raccolta Pooh 1978-1981 composta da 12 brani di cui 2 mai apparsi su lp (Giorno per giorno, Sei tua sei mia). A settembre del 1981 esce sul mercato italiano Buona fortuna, contenente brani come il 45 giri estivo Chi fermerà la musica, Buona fortuna, l’autobiografica Banda nel vento e Dove sto domani. Di Chi fermerà la musica viene girato un noto videoclip in cui i Pooh si scambiano i ruoli raccontando la storia di un gruppo qualsiasi.
Nella primavera del 1982 i Pooh pubblicano Palasport, il loro primo disco live, un doppio vinile registrato durante il tour autunnale 1981. Nel live, che ripercorre i primi 15 anni di carriera del gruppo, ci sono anche due inediti suonati appositamente per la tournée. Tropico del nord esce nel 1983. Aloha esce ne l1984 e viene registrato negli studi di George Benson.
Nel 1986, per festeggiare i vent’anni del gruppo, esce Giorni infiniti su supporto in vinile completamente bianco. Il suono richiama le origini del gruppo Nel 1987 esce il disco Il colore dei pensieri.. Nel 1988 il disco Oasi in cui i Pooh cominciano a collaborare con il wwf e, come nel fisco precedente, si impegnano su tematiche ecologiste.
La vittoria a Sanremo negli anni Novanta
Gli anni novanta si aprono con la prima ed unica vittoria al Festival di Sanremo con il brano Uomini soli. Poco dopo il Festival viene pubblicato l’album omonimo. I Pooh non torneranno più a Sanremo.
I Pooh continuano ad essere campioni di incassi con i successivi dischi fino al 2009. Dopo 38 anni, D’Orazio annuncia però di volere lasciare il gruppo. Il gruppo decide così di fare uscire Ancora una notte insieme. I 30 brani sono tutti cantati a 4 voci per salutare l’amico che lascia. Nel 2010 Roby, Dodi e Red comunicanola volontà di continuare a portare avanti la band annunciando pubblicamente che nessun altro verrà inserito nel gruppo. I Pooh sono ora solo tre ma si concentrano prevalentemente sulle carriere solistiche.
Solo nel 2016 si avrà una reunion con l’inserimento di D’Orazio e il ritorno di Riccardo Fogli per festeggiare i 50 anni di carriera. Parte il tour che celebra l’anniversario con 4 sold out negli stadi e 3 nell’Arena di Verona. Il tour termina con un sensazionale concerto a Bologna, la città natale della band.
La morte di Stefano D’Orazio
Nel novembre 2020 è morto Stefano D’Orazio a causa del coronavirus. La notizia della morte di Stefano D’Orazio è stata confermata da Roby Facchinetti su Facebook: “STEFANO CI HA LASCIATO! Due ore fa… era ricoverato da una settimana e per rispetto non ne avevamo mai parlato… oggi pomeriggio, dopo giorni di paura, sembrava che la situazione stesse migliorando… poi, stasera, la terribile notizia”.