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Pazienti contro medici: trecentomila (!) cause. Perse nove volte su dieci

La guarigione, totale e possibilmente veloce, è un diritto? Sembrano pensarlo in molti. Non la cura e l’assistenza sanitaria, il diritto si estende e si completa con la guarigione. Analogamente a quanto accade nella scuola dove si è teorizzato e interiorizzato e di fatto statuito non il diritto allo studio ma il diritto al “successo scolastico” (la formula è ufficiale nei documenti), nella sanità pubblica e privata forte, fortissima è la spinta perché il diritto alla guarigione venga fatto rispettare. Soprattutto, ovviamente, venga fatto rispettare a chi lo elude, non lo rispetta, non lo garantisce e assicura: i medici e la struttura medica complessiva. E a chi ci rivolge quando un diritto non viene rispettato? Ai Carabinieri e quindi ad un giudice, un Tribunale…

Eran trecentomila, nervose e dolenti

Al momento all’appello qui e ora trecentomila le cause giudiziarie promosse da pazienti e/o loro parenti contro medici curanti. Tra queste trecentomila (una enormità) ci sono di certo episodi di vera, autentica e maledetta mala sanità. Cioè di danno al paziente per negligenza e/o inadeguatezza professionale. Ma a trecentomila si arriva solo stabilendo che ogni non guarigione è mala sanità. Solo stabilendo che la guarigione è una garanzia insita nell’atto in cui si va dal medico, solo stabilendo che la guarigione è una merce che non può essere mancante in magazzino si arriva a trecentomila cause di pazienti contro medici.

Pazienti contro medici: cause perse, nove volte su dieci

Arrivano in Tribunale le cause promosse per mala sanità. E nove volte si dieci sono cause perse per l’inconsistenza dell’accusa alimentata solo dal dispetto e delusione per la mancata fornitura “contrattuale” della guarigione. Ma questo fluire in Tribunale del rapporto tra gente sicura di comprare o di aver diritto alla guarigione ha anche altro più impetuoso canale dove scorrere. L’intimidazione, il rancore, non di rado la violenza verbale quando non fisica verso infermieri e medici in Pronto Soccorsi e ospedali sono acqua della stessa fonte: il presunto diritto negato alla pronta e sicura guarigione. Acqua più sporca, ma stessa fonte. E poi c’è chi coltiva il campo: studi legali specializzati a vestire d mala sanità la non guarigione. E chi lo irriga: nove titoli su dieci di quelli che inferno in corsia e attende ore in barella…

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