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Siccità, acqua razionata (non a casa) e una task force: lo dice il ministro Musumeci

Contro l’emergenza siccità acqua razionata e una task force: acqua razionata non a casa ma nelle aziende e nei servizi pubblici e privati. Lo dice il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci. Niente panico, non razioneranno l’acqua in casa, quella che si utilizza tutti i giorni per lavarsi, pulire, cucinare… Quella per lavare la macchina o annaffiare il giardino invece sì, come del resto già accade in molti Comuni. E sono e saranno proprio Comuni e Regioni a scegliere le eventuali forme di razionamento. 

Siccità e acqua razionata, cosa dice Musumeci

Serve “un sano e realistico piano di razionamento”, e in Cdm chiederà a Giorgia Meloni di creare una “task force”: così lo annuncia in un’intervista alla Stampa il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci. “Significa mettere attorno a un tavolo i dicasteri interessati – spiega – e riuscire finalmente a programmare una serie di interventi a breve, media e lunga scadenza per neutralizzare o almeno ridurre gli effetti devastanti della siccità, un fenomeno che ormai sembra essere un fatto ordinario. Ovviamente, nessuno si illude di poter risolvere il problema nel prossimo semestre”.

Nell’immediato, invece, “l’unica soluzione è un sano e realistico piano di razionamento, dove c’è crisi. Si potrebbe vigilare l’uso dell’acqua potabile per usi non domestici nelle zone critiche. L’eventuale razionamento è comunque una scelta dei sindaci e dei presidenti di regione. Naturalmente è un rimedio estremo, di cui si potrà fare a meno se e quando pioverà”.

Quindi dove e come l’acqua razionata?

A medio-lungo termine, invece, “nelle Regioni si può per esempio cominciare a pubblicare un bando per la realizzazione di ‘laghetti aziendali’ per accumulare l’acqua piovana. Poi serve la manutenzione nelle dighe e nelle reti idriche urbane”. La destra, gli viene fatto notare, storicamente è stata quasi negazionista su questo tema: “È facile candidarsi a fare l’ambientalista in Italia. Dipende da come lo si vuol fare. C’è chi sceglie la strada ideologica, dell’integralismo, chi vorrebbe tornare alle palafitte. E c’è chi ritiene che il territorio non debba essere mummificato ma tutelato e presidiato dall’uomo. La destra è sempre stata sensibile ai temi dell’ambiente”.

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