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Scuola e calo demografico, fra sei mesi 127mila studenti in meno

Scuola e calo demografico: fra sei mesi gli studenti delle scuole italiane saranno 127 mila in meno. Del resto anche le proiezioni dell’Istat sono chiare: se non si invertirà la rotta, nel 2050 ci saranno 5 milioni di italiani in meno, tra i quali 2 milioni di giovani. E’ come se in meno di 30 anni scomparissero tutti gli abitanti del Veneto o della Sicilia.

I numeri di scuola e calo demografico

In più soltanto il 52% della popolazione sarebbe in età da lavoro visto che il 16% avrebbe sotto i 20 anni ed il 32% sarebbero pensionati. E le nascite passerebbero dalle attuali 399 mila annue a 298 mila ben lontano dall’obiettivo minimo delle 500 mila per un corretto equilibrio demografico. 

“ll calo demografico è accertato – commenta Giuseppe D’Aprile della Uil scuola – ma sulla scuola si fa cassa e non si investe. La scelta di politiche restrittive continua ad essere il segno di una politica che continua a considerarla fonte di risparmio e non di investimento. La denatalità che ha portato quest’anno ad un calo di circa 127.000 studenti è l’occasione per un cambio di registro. Una opportunità per una didattica personalizzata, per classi a misura di studente. Si continua – a leggere i numeri degli organici che il ministero sta programmando – ad attuare la politica dei tagli con un piano di dimensionamento degli istituti scolastici (contratti all’osso) previsto nella Legge di bilancio. Un’occasione persa per formare classi meno numerose. Non registriamo alcun cambiamento anche per il personale ATA, che si è dimostrato fondamentale e indispensabile – per il buon funzionamento delle scuole – durante l’emergenza epidemiologica e lo sarà per far fronte a sempre più carichi di lavoro dovuti anche all’impatto, nelle segreterie, dei fondi sul Pnrr, l’amministrazione, ancora una volta, è rimasta sorda alle richieste della Uil Scuola Rua per invertire la consueta rotta e aumentare l’organico”

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