Tridente d’Italia con Inter, Milan, Napoli: tre squadre italiane nei quarti di Champions League. Non succedeva dal 2005-2006. C’erano le milanesi con la Juventus, ora c’è il fantastico Napoli di Spalletti e Osimben, bomber implacabile (già 23 gol in questa stagione). Devastante mercoledì notte contro i tedeschi dell’Eintracht di Francoforte. Prima doppietta in Champions e prima volta del Napoli nei quarti. Tre italiane tra le otto d’Europa. E il sogno continua. Vietato farsi illusioni ma anche porsi dei limiti. E se fosse l’anno buono?
Italiane in Champions League: 20 anni fa…
Ora che “il cammino è compiuto“, come dice Leo Turrini, viene voglia di guardare avanti. Insegna un precedente di 20 anni fa. Champions del 2003: tre italiane in semifinale, due di loro addirittura in finale: Milan e Juventus. Prima volta di due club italiani. Il 28 maggio 2003 – giusto vent’anni fa – le nostre squadre affrontarono la finale nel tempio dell’Old Trafford di Manchester davanti a 63mila spettatori. Per la cronaca: vinse il Milan ai rigori (3-2). Era il Milan di Carlo Ancelotti, di Pirlo e Gattuso, di Paolo Maldini e Nesta. E là davanti c’era una coppia di predatori: Shevchenko-Inzaghi, pilotati da Seedorf e Rui Costa. La Juve era allenata da Lippi, in attacco poteva contare su capitan Del Piero e Trezeguet. E davanti a Buffon c’erano tre dobermann venuti da lontano: Thuram, Montero, Tudor supportati da Camoranesi. Morale: ne uscì un match memorabile, da cineteca.
Si può osare ancora
D’accordo “tre su otto” è già di per sé un ottimo traguardo. Ma è lecito sognare. La scuola italiana c’è, eccome se c’è: siamo ai quarti di Champions con quattro italiani su otto: Ancelotti (Real Madrid), Spalletti (Napoli ), Inzaghi (Inter), Pioli (Milan). Non può essere un caso. Non lo è. La concorrenza, lo sappiamo, è tosta: Real, Bayern, Benfica, Chelsea, Manchester City. È un quintetto di grandi tradizioni. La sfida è aperta.