Su Marte, nell’area vicina al suo equatore, sono state trovate tracce di un ghiacciaio recente. La scoperta, annunciata alla Conferenza di Scienze Lunari e Planetarie in Texas e guidata da Mars Institute e Seti (l’organizzazione scientifica dedicata alla ricerca della vita intelligente extraterrestre), avrebbe un significativo impatto sull’esplorazione umana, poiché permetterebbe alle future missioni di spostarsi dalle zone polari, che presentano condizioni ambientali più impegnative sia per l’uomo che per i robot.
Marte, le tracce del ghiacciaio
Il ghiacciaio, lungo circa 6 chilometri e largo 4, si trova nell’area chiamata Noctis Labyrinthus, nota per il suo sistema labirintico di valli profonde e ripide.
I ricercatori guidati da Pascal Lee non hanno trovato ghiaccio, ma un deposito di sale che presenta tutte le caratteristiche morfologiche tipiche di un ghiacciaio.
“Quello che pensiamo sia successo qui”, spiega Lee, “è che il sale si sia depositato sopra il ghiacciaio, preservandone la forma”. La presenza di sale sopra il ghiacciaio si spiega con l’attività vulcanica che caratterizzava questa zona del Pianeta Rosso in tempi recenti: “Quando i materiali vulcanici sono entrati in contatto con il ghiaccio”, dice Sourabh Shubham dell’Università americana del Maryland e co-autore dello studio, “le reazioni chimiche avrebbero formato uno strato duro di sali”. Resta da appurare se il ghiaccio sia ancora presente sotto lo strato di sale, o se sia scomparso del tutto:
“Il ghiaccio d’acqua non si trova in forma stabile nelle zone di Marte vicine all’equatore, quindi è possibile che sia interamente sublimato (passato direttamente dallo stato solido a quello gassoso)”, aggiunge Lee. “Ma c’è anche la possibilità che una parte di esso possa essere ancora presente a basse profondità, protetto dal sale”.