Italia in ginocchio davanti ai black block del calcio: son tedeschi non afghani, perché non li hanno fermati? Come a Genova nel 2001.
Non parliamo in questo caso di migranti per motivi economici, le loro buste paga sono il doppio della
nostra, né di persone prive di diritti nel loro paese, perché si possono sposare anche tra persone dello
stesso sesso e possono avere figli.
Parliamo dei tedeschi, tifosi, ovviamente il tifo è più una patologia deliquenziale che passione sportiva, della squadra di Francoforte, una città finanziaria tra le più ricche al mondo.
Incredibilmente, dopo la devastazione del centro storico di Napoli, il capo dei questurini, il ministro
Piantedosi, non ci ha regalato perle di saggezza comunicativa. Forse attaccare i tedeschi è più complicato
che prendersela con gli Afghani?
Certo Frontex non ci aveva avvertito passo passo della rotta del convoglio. Ma la UEFA si, e tutti i media italiani parlavano da giorni della pericolosità di questi loschi figuri.
Gli extracomunitari in Italia sono criminali quasi ontologicamente, e i bianchi ariani invece sono chierichetti? Era il caso
di fargli fare un corteo e non bloccarli alle frontiere? Magari mandandogli, sapendo tutto in anticipo, un
paio di migliaia di Questurini della Celere identificandoli in un bel campo Sprar di quelli che usiamo per i
migranti?
Questi non sono tifosi, ma blackblock organizzati e squadristi, ideologizzati, che regolarmente
combina danni e devastazioni. Ma questi possono entrare impunemente nel nostro Paese e fare quello che
hanno fatto. Non era prevedibile? Certo sono più robusti, nutriti e aggressivi rispetto a cortei di studenti o
donne e minori disperati dopo un mare che spesso gli inghiotte.
Ora che facciamo? Lì rimpatriamo senza conseguenze, o facciamo un bel decreto contro la cieca stupidità
della violenza, e li sbattiamo in un carcere senza Mare fuori? Se un gruppo di idioti teppisti italiani andasse
nei civili e democratici Usa, e facesse questo casino, che abbiamo visto a Napoli, verrebbe ridotto
all’impotenza e incarcerato per direttissima buttando la chiave. Noi li lasceremo andare via, come abbiamo
fatto altre volte, forti con i deboli e deboli con i forti.