Un’anziana è stata risarcita dopo ben 16 anni per una caduta su un marciapiede. La domanda, semplice semplice, è la seguente: ma è normale? Dettagli o meno, ragioni o meno, cavilli o meno, è normale stabilire un risarcimento 16 anni dopo un fatto? Di qualsiasi fatto si tratti nel pianeta Terra 16 anni sono davvero un iter normale per stabilire un risarcimento o meno? Forse no. Soprattutto se stiamo parlando di una caduta su un marciapiede e di un rimborso di 5mila euro, moneta più, moneta meno. Ma andiamo con ordine.
La prima sezione civile del Tribunale di Latina, battono le agenzie, ha condannato in appello dopo 16 anni il comune di Gaeta al risarcimento dei danni nei confronti di una signora, oggi 87enne, per un importo di 5.000 euro, oltre alle spese legali sostenute dalla donna. La sentenza arriva a 16 anni dalla rovinosa caduta della donna in via Marina nella cittadina laziale. La signora all’epoca dei fatti 71enne riportò lesioni e fratture.
Il velocissimo iter giudiziario dell’anziana risarcita dopo 16 anni
Le agenzie poi raccontano il velocissimo iter giudiziario: “Dopo tre anni dall’incidente arrivava un primo giudizio negativo rispetto alla richiesta di risarcimento presentata dalla parte attrice. La donna però è ricorsa in appello e dopo ben 16 anni dall’incidente ha visto ora accolte le sue ragioni dal Tribunale di Latina”.
Quindi dopo ben 16 anni dall’incidente un Tribunale ha deciso per il risarcimento alla donna. Donna che nel frattempo è diventata 87enne. Ripetiamo la domanda all’italica burocrazia giudiziaria: tutto normale?