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Treno deragliato, ma come si permette? Multatelo!

Un vagone, un carrello, un treno merci si sono presi la licenza di andar fuori dai binari, di cedere, di deragliare. Forte l’indignazione della società civile e politica per l’affronto subito. Ma come si è permesso quel treno? Chi ha dato alle cose la possibilità di accadere? A  chi va messo in carico l’incidente? Che poi incidente non è, se non, come si dice, “annunciato”. L’incidente non esiste, è sempre e comunque capo di imputazione per qualcuno. E, comunque, a me che me ne viene? All’indomani del treno merci deragliato nei pressi di Firenze, intensa e la circolazione, ad altissima velocità, di questi umori, pensieri, reazioni, dichiarazioni, canzoni e litanie. I sindacati che dicono? “Ci vogliono più finanziamenti!”. Oscar alla costanza: qualunque cosa accada i sindacati dicono sempre: ci vogliono più finanziamenti! E le associazioni consumatori che dicono? “Disagi intollerabili!”.

Anche loro da premiare per la continuità con cui collocano nel mondo dell’intollerabile tutto ciò che appartiene alla realtà. E i politici? Di maggioranza e governo dicono che è la eredità pessima e nociva degli incompetenti che governano prima. Di opposizione dicono che è la prova della incapacità di gestire e garantire mostrata, anzi congenita, in quelli che governano adesso. Come automi con bassissimo tasso di intelligenza artificiale tutti ripetono le stesse giaculatorie, sembrano voci di bambole e pupazzi. Sempre le stesse, cantilene che simulano sentimenti e/emozioni. Una sola l’idea che guida e motiva: treno deragliato, ma come si è permesso? Multatelo!

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