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Psichiatra uccisa, Gasparri: inevitabile riflessione su legge Basaglia

La Psichiatra Barbara Capovani uccisa da un suo paziente. Per il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri è inevitabile fare una riflessione sulla legge Basaglia.

“La recente tragedia di Pisa e tanti altri episodi dimostrano quanto sia urgente rivedere alcune leggi da tempo vigenti”. Ha detto Gasparri riferendosi alla morte della psichiatra Barbara Capovano.

“Nessuno vuole riportare indietro le lancette della storia e ripristinare luoghi che erano diventati invivibili.

Tuttavia una riflessione sulla ‘intoccabile’ legge Basaglia prima o poi andrà fatta. 

Le malattie mentali richiedono cure e assistenza imponenti. Non si può pensare di risolvere l’emergenza cancellando il problema.

Come in troppi casi, da troppo tempo, si è fatto esponendo personale sanitario e famiglie a fatiche insostenibili, che spesso precedono tragedie enormi.

Una riflessione su questi temi è urgente. In troppi casi, per una ideologia cara alla sinistra, si è finto di aprire un’era di progresso cancellando semplicemente un problema. Purtroppo non è così.

Parlare di quella legge è una cosa complicata. E spesso suscita reazioni isteriche di chi la difende. Tuttavia è tempo di fare un bilancio. E non sarà in molti casi un bilancio positivo”.

Cos’è la legge 180 del 1978, 

La Legge 180, detta “Basaglia” dal nome del suo principale ispiratore, lo psichiatra Franco Basaglia, è la legge quadro che dal 1978 impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio. Vennero così istituiti i servizi di igiene mentale pubblici.

L’Italia divenne con ciò il primo Paese al mondo ad abolire gli ospedali psichiatrici. 

Oggi, alla prova dei fatti di cronaca, anche a danno di sanitari come avvenuto pochi giorni fa con l’omicidio della psichiatra Barbara Capovani, si pone l’esigenza di nuovi modelli.

Come discusso nel recente convegno di Psichiatria Forense e ribadito dal presidente della Società italiana di Psichiatria Forense Enrico Zanalda.

Come riporta l’ADN Kronos, Zanalda, dopo la morte della psichiatra di Pisa, Barbara Capovani, sollecita le Istituzioni a risposte concrete, a partire dal conferire un maggior potere ai giudici tutelari e nuove strutture educative.

“E’ imprecisato il numero dei soggetti considerati ‘pericolosi’ – ha detto Zanalda- che minacciano medici, infermieri, avvocati, magistrati, insegnanti, etc., ai quali non si riesce a fornire una risposta di cura o rieducazione.

Non sono così ‘malati’ da poter essere sottoposti a Trattamento sanitario obbligatorio, che comunque dura una settimana e loro stessi non si ritengono ‘malati’ per sottoporsi volontariamente ad alcuna forma di trattamento.

Tuttavia, non appaiono così ‘sani’ da poter essere arrestati e custoditi in carcere senza un accertamento psichiatrico.  “Bisognerebbe poter contenere e rieducare queste persone dal momento in cui diventano reiteratamente minacciose, individuando delle soluzioni restrittive che non sono né il carcere né la Rems (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza).

“Le Rems – continua Zanalda – dovrebbero accogliere solo autori di reato giudicati, in maniera definitiva, infermi o seminfermi di mente, socialmente pericolosi e non adatti a soluzioni meno restrittive”.

Vi è la necessità di strutture comunitarie nuove, educative e contenitive il cui accesso prescinde dalla condanna ma potrebbe attuarsi attraverso la segnalazione al Giudice tutelare da parte delle agenzie deputate alla tutela e alla cura della persona, come già avviene in molti paesi dell’Unione europea.

È necessario pertanto realizzare nuovi percorsi rieducativi – conclude Zanalda – in particolare per quei soggetti con disturbo antisociale di personalità che non beneficiano di trattamenti psichiatrici tradizionali.”.

I dati Oms e Inail sulle aggressioni a personale sanitario

Secondo le statistiche dell’Organizzazione mondiale della Sanità gli operatori sanitari che hanno subito una forma di violenza fisica nel corso della carriera sono tra l’8% e il 38%, ancora di più però chi tra loro ha subito aggressioni verbali.

Gli infermieri, coloro che lavorano nei pronto soccorso e il personale impegnato con tossicodipendenti e alcolisti sono tra i più esposti.

Più di 1600 all’anno, più di 4 al giorno, secondo l’Inail, sono le aggressioni al personale sanitario – compresi ambulatori di psichiatria e guardie notturne

Nuovo tavolo tecnico per la promozione della salute mentale

Il ministro della salute ha annunciato oggi la firma del “decreto per la costituzione del nuovo tavolo tecnico per la promozione della salute mentale, ispirato ai valori di qualità, equità, efficienza e sicurezza. Anche se già dai mesi scorsi il ministero  si era impegnato per definire strategie e azioni per la promozione della salute mentale. 

Il tavolo tecnico si avvarrà di gruppi di lavoro incentrati su temi specifici tra cui: epidemiologia e prevenzione; organizzazione dei dipartimenti, personale dei servizi, sicurezza e tutela dello stress; percorsi di cura per le persone con disturbo mentale autori di reato; Rems e carcere; benessere nell’età evolutiva; genere e tutela salute mentale madre-bambino; innovazione tecnologica e digital mental health.

Lo ha dichiarato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, al termine del confronto con esperti del settore della psichiatria e con la Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

 

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