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Lockdown no, armi sì. Usa: 200 mass shoot in 4 mesi. Libertà di pallottola contro la dittatura statalista…

C’è una geometrica sovrapponibilità tra i valori e i principi di chi giudica insopportabile sfregio alla libertà dell’individuo blocchi e misure anti pandemie decise da un governo, uno Stato, una res publica e chi rivendica e protegge la libertà dell’individuo di comprarsi come e quando gli pare un’arma. Magari un R-15 che nasce come fucile da guerra, è ora disponibile in versione famiglia (c’è anche il modello junior), costa poche centinaia di dollari e infatti ce l’hanno almeno 16 milioni di americani. Prendi l’argomento: la mia libertà è più forte e più “valida” di qualunque decisione e scelta di salute pubblica. Sempre.

Applicala ai No lockdown e ai mass shooters (quelli che se ne vanno a sparare sulla gente in una scuola, ristornate, strada, centro commerciale…). Funziona, aderisce in entrambi i casi. E in entrambi i casi poggia su una menzogna resa sacramento. Nel caso della libertà-diritto di portare un’arma garantiti a ciascun cittadino, la menzogna è quella che lo vuole come diritto naturale ed eterno. Falso: quando venne istituito era a vantaggio di una popolazione che combatteva contro gli inglesi. Si stabiliva il diritto del cittadino dei nascenti Stati Uniti a partecipare in armi alla guerra di indipendenza.

Guerra di indipendenza contro la salute pubblica

Ora l’unica guerra di “indipendenza” per cui ci si arma è quella contro la cosa pubblica , la salute pubblica, il prossimo, lo Stato. Il  tutto definito e vissuto come dittatura, addirittura. Dittatura statalista, centralista. Nel caso dei No Lockdown la menzogna è quella della inesistenza e comunque inoffensività del Covid e quindi della malattia, della pandemia. Da questa menzogna divenuta altare anti sistema, di fronte al quale si genuflettono milioni di fedeli del nessuno mi può limitare, deriva e discende la predicazione, irosa e insolente, della dittatura sanitaria subita.

Sì, i percorsi mentali, valoriali e culturali di chi valuta appunto che i morti ammazzati dai mass shooters valgano la libertà di armarsi coincidono con quelli  di chi valutava e valuta che i morti di Covid valevano la libertà di andarsene in giro, sempre e comunque, anche durante le pandemie. Tanto per farsi un’idea: negli Usa in quattro mesi, gli ultimi quattro mesi, duecento (!) mass shoot, duecento volte si è sparato e ucciso in nome e per conto della libertà di armarsi e sparare.

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