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I genitori di Kata: “Rapimento pianificato”. Da chi? Racket affitti pista privilegiata. Il passaggio segreto

I genitori di Kata, la bimba di 5 anni scomparsa a Firenze il 10 giugno, sono stati ascoltati dagli inquirenti negli uffici della procura nel pomeriggio.

Ora i loro sospetti chiudono il giro di testimonianze raccolte dagli investigatori in questi giorni ed entrano formalmente nell’inchiesta per il sequestro della piccola.

I genitori di Kata: “Rapimento pianificato”

Le ipotesi dei genitori su chi possa aver rapito la figlia si stagliano sul contesto di illegalità nell’ex hotel Astor, e sul racket degli affitti abusivi delle stanze. Forse Kata potrebbe essere una pedina di una vendetta o estorsione.

I racconti, le spiegazioni, anche le possibili ricostruzioni che la coppia ha fatto in procura saranno esaminate alla ricerca di riscontri. La madre era già stata sentita, ma le indicazioni di Miguel Angel Ramon Chicllo Romero potrebbero dare nuovi impulsi alle ricerche della piccola.

Il cortile sul retro dell’hotel

Un nuovo sopralluogo del servizio scientifico dei carabinieri all’interno dell’ex hotel Astor si è concluso anche col prelevamento dello spazzolino da denti usato da Kataleya.

Una decisione degli inquirenti per ricavare il Dna e confrontarlo con eventuali tracce.
Con l’incrocio delle testimonianze – e delle immagini – il punto del rapimento sembra essere il cortile sul retro dell’ex albergo che confina col condominio accanto.

Qui giocavano i bambini, intrigati da quello che è considerato il ‘passaggio segreto’ tra l’ex albergo e il cortile del condominio vicino. Un gioco attraverso il confine delle due proprietà, tramite un cancellino verde.

Secondo i genitori i bambini non ci andavano, anche per la presenza – sono i racconti – di un occupante di cui i piccini hanno paura.

Il passaggio segreto

E qui si è concentrata l’attenzione delle indagini, mentre sembra scartata una fuga dall’ingresso principale di via Maragliano. In questo caso va percorso l’hotel e in più persone avrebbero potuto vedere. Invece è all’esame la modalità di fuga da questo passaggio.

O la bimba è stata caricata in un’auto non notata dai condomini. Oppure la fuga è stata inizialmente a piedi. Ma o si torna in via Boccherini, dove ci sono telecamere, anche private, oppure è stato scavalcato un muro dietro i palazzi issando la bambina.

 

 

 

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