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Putin, squali sul piede di guerra, Kadyrov e Prigozhin non sono “fratelli”, lo zar bacchettato anche da Xi Jinping

Putin, squali sul piede di guerra, Kadyrov e Prigozhin non sono “fratelli”, lo zar bacchettato anche da Xi Jinping.

Attenti a questi due: KADYROV e Prigozhin. Sono gli squali di Putin. Il primo, capo della Repubblica Cecena;  il secondo capo dei mercenari della Wagner.

Un tempo non lontano si dichiaravano addirittura “fratelli”, oggi se ne dicono di tutti i colori. Novaya Gazeta, periodico russo libero e indipendente (l’ha fondato Gorbaciov nel 1993) azzarda una previsione.

Ha scritto la redattrice Elena Milashina, recentemente aggredita in Cecenia (dita spezzate, testa rasata, volto ricoperto di vernice, mani legate, pistola alla nuca): ”Questi due porteranno la Russia al conflitto interno. Il loro sodalizio si è sbriciolato, presto potremmo assistere ad uno scontro frontale”. E fiamme non solo a Mosca.

DUE ESERCITI DI PUTIN MOLTO DIVERSI

I Ceceni sono tremendi sul loro territorio, un po’ meno quando combattono “in trasferta“. Oltretutto Putin li ha utilizzati prevalentemente per funzioni poliziesche e repressive contro i civili. Su un campo di battaglia hanno meno esperienze benché siano numerosi gli ex guerriglieri.

Di più: formalmente fanno parte del Ministero dell’Interno e della Guardia nazionale. Si sentono i “pretoriani “ dello zar.

I Wagner sono tutt’altra cosa: sono nati come una compagnia privata di mercenari, dispongono di ex ufficiali ben addestrati. Hanno una vasta esperienza. Operano in diverse “aree calde” del pianeta.

Sono “attivi in mezza Africa”(Nigrizia); il Centro di analisi politica degli Emirati Arabi Uniti (EPC) ne elenca 23. Promuovono gli interessi russi fuori del Paese. Spesso i loro contratti comprendono la possibilità di estrarre minerali.  Prigozhin ha accumulato enormi risorse. La sola cosa che i due mangiafuoco hanno in comune è la “passione per l’auto pubblicità e il risentimento verso l’Occidente per le sanzioni imposte su di loro” (Milashina dixit). Oggi sono cane e gatto.

L’OMBRA DI XI JINPING SU MOSCA

Secondo il “Financial Times” (il quotidiano britannico solitamente ben informato) ha rivelato – citando funzionari cinesi – che il presidente Xi è molto preoccupato  per gli scenari russi all’orizzonte. Ed avrebbe avvertito Putin di smetterla con “le minacce atomiche”. Lo zar lo avrebbe tranquillizzato, sostiene il foglio londinese. Ma Putin dice che sono tutte “invenzioni”.

E il suo portavoce Peskov si è affrettato a diffondere la smentita  su tutti i canali a disposizione. Zero parole sull’aria che tira. Ovvio. Ma oltre le scontate “purghe putiniane”, si profila un conflitto interno. E questo dà la misura di una inquietudine diffusa  sinistra.

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