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Andrea Agnelli nuova condanna dalla FIGC. Altri 16 mesi di squalifica. Totale 40

Piove sul bagnato. Andrea Agnelli, 47 anni, inibito di nuovo. Fallito il patteggiamento, il Tribunale federale della FIGC lo ha condannato a 16 mesi di squalifica e 60 mila euro di multa per la vicenda delle due manovre stipendi (gli accordi privati sottoscritti durante la pandemia, in base ai quali i giocatori recuperavano le mensilità di stipendio “rinunciate”), i rapporti con gli agenti e le partnership sospette, ovvero il secondo filone sportivo nato dalle carte della Procura di Torino per cui era stato deferito per “mancata lealtà“. Un filone che ha coinvolto altri dirigenti e soprattutto la Juventus.

Il 30 maggio il club ha patteggiato una multa di 718 mila euro, rinunciando a presentare ogni altro ricorso davanti alla giustizia amministrativa anche per quanto riguardava il primo filone, quello delle “plusvalenze”, costato 10 punti di penalizzazione in classifica e Agnelli condannato a due anni di inibizione . Agnelli non ha gradito rinunciando a qualsivoglia patteggiamento, tenendosi aperta a strada del ricorso al TAR; scelta errata ed è così arrivata questa seconda condanna in sede sportiva. Morale: ora il totale della condanna è salito a 40 mesi.

Sempre più solo

La parabola dell’ex presidente della Juve è segnata: sempre più solo e stangato dai giudici. E a distanza siderale dalla attuale dirigenza. Solo, ma non molla. Continuerà a battersi con il suo team di legali. Nel frattempo si è radunata la squadra e i tifosi avevano (ed hanno) altro per la testa. Perso il serbo Milinkovic passato agli arabi del Al-Hilal (20 milioni netti a stagione per 3 anni) ora temono anche la partenza di Pogba – stessa destinazione- vista l’offerta araba di 33 milioni netti a stagione. Pazzesco. Il francese è tornato a Torino dopo il blitz a Gedda nel weekend. E nonostante si sia giustificato da motivi personali, tra cui una visita a La Mecca ( Paul è un fervente islamico) i tifosi sperano che resti.

Giorni caldissimi

La Juventus post Agnelli è in attesa della sentenza Uefa circa la prossima partecipazione alle Coppe: l’ipotesi più plausibile pare una sorta di patteggiamento tra il club e il governo del calcio europeo. La nuova dirigenza sarebbe infatti disposta a rimanere fuori dalle Coppe Europee per un anno rinunciando alla prossima Conference League e qualsiasi tipo di ricorso al Tas. Una storia infinita.

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