Europa, la strategia della Meloni è destinata al fallimento. L’idea è quella di un asse tra il PPE e le destre europee, con i conservatori che fanno da collante.
Per quanto possano prendere Meloni, Orban ed i polacchi alle Europee, non ci sono abbastanza parlamentari potenziali per suffragare questa operazione politica. Ed i motivi sono plurali. Intanto ci sono i numeri, sondaggi alla mano è impossibile, nel breve, si vota tra meno di un anno, far a meno dei socialisti, per quanto in declino, per comporre una maggioranza. Poi ci sono le diatribe interne a paesi alquanto importanti, come la Germania. Mai CDU e CSU si metteranno in una maggioranza con AfD. Idem i francesi macroniani con la Le Pen.
E poi ci sono i motivi di sistema. L’Italia, che propone questa operazione, non ha alle spalle un sistema Italia, sociale, economico, produttivo, che supporti questa iniziativa. Francia e Germania invece si. Ed i loro sistemi produttivi principali, automotive ed energetico, sono in una fase di profonda transizione, non solo ecologica.
Pertanto devono trovare la giusta politica, non solo industriale, ma anche di welfare, per traguardare questa importante fase storica del percorso della rivoluzione industriale. E quindi cercano politiche innovatrici, e non conservatrici, che sono quelle che propongono i conservatori e le destre europee. Le loro crescite, per le destre, dipendono da quanta paura hanno del cambiamento gli strati sociali più fragili di fronte alle sfide. Può coniugarsi quindi la strategia meloniana con i sistemi sociali e produttivi europei che stanno dietro ai sistemi politici franco tedeschi? Ne dubitiamo fortemente.
Un’ultima considerazione deve porsi anche solo sul piano di politica internazionale. In un asse con i Polacchi, Ungheresi, gli Spagnoli di Vox, siamo certi che il ruolo guida vada all’Italia, paese meridionale?
O invece la forte spinta della Nato sul versante Baltico non appoggi poi una leadership polacca, attualmente il miglior alleato militare dell’Alleanza, stante la vicinanza al fronte ucraino? La scommessa geopolitica della Meloni, considerando la stagione “Artica” dell’alleanza con gli Stati Uniti risulta essere estremamente rischiosa, oltre che innaturale per un paese che ha sempre prediletto reti e tessuti connettivi con il cuore dell’Europa, rappresentato da Francia e Germania.