Lo sloveno Matej Mohoric, 28 anni, alfiere del team Bahrain Victorius, ha vinto al fotofinish la terzultima tappa del Tour de France; primo al traguardo di Poligny grazie ad un colpo di reni fantastico che ha beffato Asgreen di pochi millimetri dopo una fuga di molti km. Mohoric si è confermato il campione che conosciamo; non a caso si è aggiudicato la prima classica monumento, cioè la Milano-San Remo il 19 marzo 2022.
TAPPA AD ALTA VELOCITÀ
Tappa n.19, terzultima frazione del Tour 110. Da Moirans-en-Montagne a Poligny di 172,8 km. Due soli GPM, peraltro di abbordabile categoria: il primo di quarta (dopo 23 km), il secondo di terza categoria (Cote d’Ivaory, 602 m) ad una trentina di km dal traguardo. Tappa di modeste difficoltà con 1.900 metri di dislivello. Dopo la sorpresa della precedente tappa – i fuggitivi hanno battuto il gruppo – i velocisti sono chiamati a una maggiore attenzione. E a valutare meglio lo spessore di chi è in fuga. A volare verso Bourg en Bresse c’era un quartetto di tutto rispetto ed esperienza: Asgreen, il vincitore,ha vinto in passato un Monumento (il Fiandre 2021); l’olandese Eenkhoorn, secondo, è un Nazionale dei Paesi Bassi, famoso per le sue “trenate”; il norvegese Abrahamsen è un guerriero di buona gamba; quanto al regista del poker, Victor Campenaerts, basti ricordare che è un ex primatista dell’Ora, oltretutto compagno di squadra di Eenkhoorn. Un quartetto di passisti-cronoman che ha dato una bella lezione. Servirà?
RITMO FOLLE DA SUBITO
Partenza da Moirans alle 13.33, 151 corridori ancora in gara, Lutsenko vince il primo GPM, andatura folle, gruppo allungatissimo. Prima ora di corsa ad una media assurda: 49,2 km/h. Otto al comando a 115 km dall’arrivo tra cui Matteo Trentin, Alaphilippe e Pedersen. La fuga regge con il gruppo che la tiene sotto controllo. Ma ai -60 gli 8 sono ripresi da una trentina di corridori tra cui Bettiol e Oss. Partono in contropiede Campenaerts e Clarke, ai-32 si blocca Clarke (crampi) e Campenaerts resta solo al comando ma viene ripreso da un terzetto (Asgreen, Mohoric, O’Connor) e si arrende. Dopo lo scollinamento dell’Ivory la corsa si infiamma. Il terzetto vola braccato da un gruppo di una trentina di corridori.
FINALE PALPITANTE
Tutto è ancora in gioco. Gli ultimi 10 km sono frenetici. I tre battistrada sono inseguiti da nove corridori tra cui Bettiol e Trentin. Ai -10 i fuggitivi conservano 28” sul gruppetto Bettiol. Affiora la stanchezza, il terzetto procede in piena collaborazione. Dietro l’affanno è visibile. Volatona al fotofinish. Serve tempo ai giudici per analizzare lo sprint, poi il verdetto: Mohoric con un colpo di reni supera Asgreen di pochi millimetri. E si abbandona ad un pianto liberatorio, commovente. Il successo dello sloveno è dedicato al compianto Gino Mader, recentemente scomparso. È la terza vittoria dello sloveno al Tour della carriera.
ORDINE DI ARRIVO
Primo Mohoric , secondo Asgreen, terzo O’Connor (+4”). A seguire: Philipsen (+39”). Con lo stesso tempo Pedersen (5), Laporte (6), Mezgec (7), Bettiol (8), Trentin (9), Pidcock (10).
TOUR DE FRANCE, CLASSIFICA GENERALE
Primo Vingegaard, secondo Pogacar (7’35”), terzo Adam Yates (+10’45”). A seguire: Rodriguez (+12’01”), Simon Yates (+12’19”), Bilbao (12’50”), Hendley (+13’50”), Gaal (+16’11”), Kuss (+16’49”), Gaudu (+17’57”).
LA TAPPA DI OGGI, SABATO 22 LUGLIO
Penultima frazione del Tour de France di 133 km con un GPM di prima categoria. Si va da Belfort (Francia nord-orientale) a Le Marksten, stazione di sport invernali nelle montagne dei Vosgi. Tappa breve ma infarcita di salite (le ultime), quattro toste nel giro di 30 km. A 8 km dall’arrivo c’è una quinta salita di 7,1 km all’8,4% (Col du Platzerwasel) e Giulio Ciccone dovrà difendere la maglia a pois (88 punti) dai prevedibili attacchi del talentuoso austriaco Felix Gall (82). In palio 35 punti.