La prima volta di una giocatrice in campo con il velo in un Mondiale di calcio femminile. Nouhaila Benzina, difensore del Marocco, è diventata la prima calciatrice a giocare una partita della Coppa del Mondo con il hijab: la Fifa ha tolto da quasi dieci anni il divieto del velo, una disposizione prevista in passato per la sicurezza in campo.
Mondiale di calcio femminile, prima volta di una giocatrice in campo con il velo
Benzina non aveva giocato nella partita inaugurale contro le tedesche, mentre è partita titolare nel match contro la Corea del Sud vinto 1-0 dal Marocco. Una vittoria senza precedenti alla rassegna iridata di calcio femminile per le marocchine: decisiva la rete di resta di Ibtissam Jraidi.
La nazionale allenata da Reynald Pedros, travolta dalla Germania (6-0) nella gara d’esordio, resta così in corsa per la qualificazione agli ottavi. Si deciderà tutto nell’ultima gara del girone (H) nella sfida con la Colombia.
Perché la Fifa vietava il velo alle calciatrici
La FIFA aveva sempre proibito il velo fino a questo torneo considerando perché “metteva a rischio la salute dei giocatori”. Nonostante il fatto che molti possano pensare che il velo islamico possa essere scomodo quando si gioca a calcio, la Benzima si è detta sempre orgogliosa di poterla indossare.
“Indosso l’hijab da anni e sono molto felice”, aveva detto il calciatore ad Al Jazeera. Convinta della sua decisione, Nouhaila ha sempre giocato con questo indumento nei suoi diversi club e, inoltre, lo indossa in tutti gli allenamenti della squadra marocchina. Rispettare l’hijab è estremamente importante per le donne che aderiscono pienamente alla cultura islamica.
Nel mondo musulmano l’hijab rappresenta l’intera identità islamica ed è simbolo di autenticità religiosa. È inteso, quindi, come un mandato divino che protegge le donne e definisce il loro posto nella società. La FIFA, ha deciso di riconoscere il diritto di giocare con il velo e ha reso pubblica la scelta pochi giorni prima dell’inizio dell’evento.