Archeologo per caso. È successo lo scorso venerdì mattina quando un bagnante che passeggiava sul lungomare di Latina si è imbattuto nel collo di un’antica anfora che sembrerebbe risalire al II secolo a.C., immediatamente consegnato dal bagnino alla Guardia Costiera per effettuare tutte le verifiche necessarie.
Anfora romana sul bagnasciuga del lungomare di Latina
Dopo essersi imbattuto casualmente nel reperto che si trovava sul bagnasciuga, l’uomo ha allarmato il bagnino più vicino, uno degli assistenti bagnanti della Cooperativa Blue Work Service, che gestisce il servizio di sorveglianza e soccorso in mare sulle spiagge libere del comune di Latina.
Il ragazzo ha immediatamente abbandonato la sua postazione e, prima che qualcuno potesse appropriarsi del reperto, ha raccolto con enorme cautela il collo d’anfora, mettendolo in sicurezza e contattando l’ufficio marittimo della Guardia Costiera.
Il ritrovamento è avvenuto due giorni fa sul lato sinistro del litorale del capoluogo pontino, all’altezza della sesta passerella, poco dopo Capo Portiere, durante le prime ore di una giornata molto calda e dove il mare era particolarmente limpido e trasparente.
A prendere in carico l’anfora è stato il comandante Samuel Sasso, al quale è stato consegnato dai responsabili della Cooperativa Blue Work Service direttamente nel suo ufficio.
Secondo i primi riscontri, si tratterebbe del collo di un’anfora Dressel 2-4, apparentemente risalente ad un periodo tra il I e il II secolo a.C. Il reperto, perfettamente ben conservato, risalirebbe dunque all’epoca romana, arrivata sulla spiaggia pontina probabilmente trasportata dalle correnti nella notte.
Questo tipo di anfore erano utilizzate in antichità per il trasporto via mare di vino, olio ed altre merci lungo le rotte commerciali che costeggiavano l’Italia. Già da qualche ora sono iniziate ulteriori verifiche, utili a comprendere con certezza se si tratti effettivamente di un originale o di una riproduzione.