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Taranto, la mamma del piccolo abbandonato vicino ai cassonetti ora vuole riconoscerlo

Taranto, ha un nome e un volto la donna che nei giorni scorsi ha abbandonato il figlio appena nato accanto ai cassonetti di via Pisanelli. Si tratta di una donna georgiana di 24 anni che di professione fa la badante. La donna ha raccontato di aver abbandonato il figlio appena nato per paura di perdere il lavoro. Ed ora vorrebbe riconoscere il bimbo, chiamato Lorenzo dal personale dell’Unità di terapia intensiva neonatale che l’ha preso in cura.

Taranto, la mamma del piccolo abbandonato vicino ai cassonetti ora vuole riconoscerlo

La donna, questa mattina è stata ascoltata in ospedale dove è ricoverata nel reparto di ginecologia, su disposizione della Procura minorile, che ha preso atto di quanto dichiarato dalla donna spiegandole che sull’affidamento andranno fatte delle valutazioni. Il primo tentativo è quindi fallito. 

La donna aveva partorito lo scorso venerdì

La donna, nel pomeriggio di venerdì 11 aveva partorito il neonato nel bagno della donna che assiste, recidendo poi da sola il cordone ombelicale e gettando la placenta nella spazzatura. La mattina seguente aveva lasciato il piccolo in una busta rigida della spesa, avvolto in una copertina e con accanto un peluche, vicino ai cassonetti e si era allontanata.

A scoprire il piccolo era stata una donna che portava a passeggio i suoi cani, attirata dal vagito del bimbo, poi condotto in ospedale con un’ambulanza del 118. La badante georgiana era stata rintracciata qualche ore dopo dalla Polizia, che aveva visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza.

Anche lei è ricoverata in ospedale in quanto necessita di cure (ha anche rischiato l’emorragia dopo il parto). La 24enne, assistita dall’avvocato Francesco Zinzi, è indagata per abbandono di minore aggravato. Nelle prossime ore dovrebbe depositare l’istanza per il riconoscimento della maternità e comunque prima che scadano i 10 giorni previsti dalla legge. La decisione finale, tuttavia, spetta alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Taranto. Secondo quanto riferito dagli investigatori, alla base del gesto compiuto dalla donna, già madre di un bambino di 4 anni rimasto nel suo Paese d’origine, ci sarebbe la paura di perdere il lavoro da badante. 

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