È ripresa con un flop stellare la corsa russa alla Luna. La sonda di Mosca si è schiantata durante le manovre di avvicinamento, in altri tempi di sarebbe detto durante “l’allunaggio”.
Il flop spaziale di Putin, la Luna dopo l’Ucraina
È un duro colpo all’immagine di Putin, già devastata dal sostanziale fallimento della sua guerra di aggressione all’Ucraina. Dopo 47 anni dall’ultimo tentativo russo, la navicella (senza equipaggio) sarebbe dovuta atterrare il 21 agosto vicino al polo sud.
E iniziare una minuziosa raccolta dati per verificare la presenza di acqua. Niente da fare. “Luna 25” è andata completamente distrutta. Gli scienziati avevano detto allo zar che il lancio era prematuro, tant’è che era stato rinviato più volte. Ma Putin aveva fretta di ottenere un successo. Anticipare la concorrenza l USA e Cina in testa.
Voli spaziali, le ricadute positive
Ricadute in tutti i campi pacifici, al netto degli scopi militari. Insomma, un bene per l’umanità. Ecco perché ci dissociamo dalla gioia degli ucraini (e di molti occidentali) che hanno festeggiato il fiasco russo.
È il caso di ricordare che si trattava di una missione scientifica, una ricerca per approfondire la nostra conoscenza della Luna, al di là delle divisioni. Gli scienziati russi stavano lavorando su un sistema di computer molto più complesso e potente di quello che ha guidato Apollo 11, la navicella che ha portato Neil Armstrong sulla Luna (24 luglio 1969).
Si era ai tempi della cosiddetta Guerra Fredda (1947-1991); un lungo periodo di tensioni geopolitiche tra USA (con il blocco occidentale) e l’URSS (con il blocco orientale). Oltre 40 anni in cui si è visto di tutto: guerra psicologica, spionaggio, embarghi di vasta portata, rivalità sportiva.
E una competizione tecnologica che aveva appunto nella corsa allo spazio la punta di diamante. Ora quel clima sembra tornato e Putin riparte dalla Luna, memore delle sontuose ricadute di immagine (e non solo) che le imprese spaziali esercitarono in tutto il mondo. Tre in particolare ebbero una eco planetaria.
Laika, Gagarin e Valentina Tereshova
Tre imprese storiche. Tre momenti rimasti nella memoria, tramandati nel tempo da libri, film, opere teatrali, persino band musicali. Le ricordiamo.
Il cane spaziale. Si chiamava Laika. Una cagnolina di tre anni, sei kg di peso. È stata la prima creatura vivente della Terra a orbitare attorno al nostro pianeta. Viaggio di sola andata. Il suo sacrificio (inutile) ha commosso il mondo. Imbarcata sul satellite Sputnik 2, mori’ per il surriscaldamento causato da un guasto (3 novembre 1957).
Il cosmonauta eroe. Yurij Gagarin (1934-1968) è stato il primo uomo che ha volato nello spazio. Il suo volo è durato 108 minuti ed ebbe luogo intorno alla terra nella sonda Vostok1. È entrato in orbita a 302 km. di altezza.
L’impresa è stata messa a segno il 12 aprile 1961. Pilota di talento e’ morto il 27 marzo 1968 mentre stava effettuando un normale volo di addestramento. Maestoso è il monumento a lui dedicato in una piazza di Mosca ( alto 40 metri e costruito in titanio).
La prima donna nello spazio. Valentina Tereshkova oggi 86enne è stata la prima donna nello spazio (16 giugno 1963). E’ rimasta nello spazio quasi 3 giorni compiendo 46 orbite intorno al nostro Pianeta.
Dopo il successo è stata deputata della Duma di Stato della Federazione Russa. Gorbaciov nel 2004 le ha consegnato ad Amburgo il premio Award. Ha ricevuto numerose onorificenze sovietiche tra cui quello di eroe dell’Unione Sovietica e l’Ordine di Lenin.