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Meloni, le due sorelle, non è Cechov ridotto ma un inedito assoluto, mai in un secolo tanta famiglia al governo

Meloni e la sorella. Visto il momento assai delicato per il suo Gabinetto, francamente questa mossa Giorgia Meloni poteva risparmiarsela.

Quale? Quella di nominare sua sorella Arianna responsabile della segreteria politica del Partito. Al di là di ogni commento,  diplomaticamente la decisione è sbagliata. Strano perché fino ad oggi Giorgia aveva meravigliato tutti per aver instaurato nuovi ed efficienti rapporti in Europa e oltre Oceano. Financo, Joe Biden, quando lei si recò in visita alla Casa Bianca dovette riconoscere che la nostra premier aveva tutte le carte in regola per poter guidare un Paese importante come l’Italia.

Ed allora, perché “favorire” Arianna? I motivi possono essere due: il primo per ragioni affettive, comprensibilissime; il secondo perché non aveva perdonato a Giovanni Donzelli (rimosso) la gaffe che aveva compiuto durante una seduta alla Camera dei deputati. Con Andrea Delmastro (coinquilini in uno stesso appartamento) si erano scambiati documenti delicati che non potevano essere letti in Parlamento.

Malgrado tutte le giustificazioni, il premier poteva evitare di fare questo cambio della guardia. Anche perché, la famiglia era già rappresentata politicamente e abbondantemente pure nell’esecutivo. Infatti, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida è il cognato della Meloni e questo ha scatenato (come era logico prevedere) tutti i commenti ironici e non dell’opposizione.

I giornali cari a Elly Schlein non hanno perso l’occasione offertagli su un piatto d’argento dal presidente del consiglio di pizzicarla e accusarla di essere una “familiarista”. “Sorelle d’Italia”, il titolo non piacevole su un quotidiano non certo vicino alle idee di Giorgia.

Come era facile pronosticare, si è scatenato un mezzo putiferio anche per una frase sfuggita al  già citato Lollobrigida, il quale, forse per il troppo caldo, aveva detto esplicitamente: “Da noi i poveri mangiano meglio dei ricchi”.

Apriti cielo: Elly (che qualcuno giudica pronta per il festival di Sanremo) esclama: “Lascio giudicare voi, io rimango in silenzio”. C’è poi chi ritorna a suonare un ritornello che si era già sentito all’indomani del libro del generale Roberto Vannacci: Giorgia deve stare molto attenta perché qualcuno (e non sono pochi) ha in animo di far nascere un nuovo partito  (La Destra sociale) in vista delle elezioni europee del prossimo anno.

Una destra più destra, ecco i commenti. “La Meloni non ha dato nessun seguito alle promesse fatte in campagna elettorale”, conferma Ettore Rosato. Insomma, è quasi un fiume in piena e forse anche nei prossimi giorni le critiche non si fermeranno. Ci si mette a rafforzarle pure il ministro degli Esteri, Antonio Tajani che quasi in sintonia con la Meloni chiama come consulente alla Farnesina il compositore, autore dell’inno di Forza Italia;

Sono scivoloni che non debbono più ripetersi. Probabilmente, se potesse, la premier farebbe un passo indietro. Eppure è stata lei a pregare i suoi ministri a stare attenti alle affermazioni che potrebbero essere un boomerang. Arianna reciterà, insieme con la sorella, il mea culpa? Certamente, no; ma attenzione, se si vuol governare fino al termine della legislatura questi svarioni non debbono ripetersi. Bruno Tucci.

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