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Politica, acque agitate, prove di forza per la rielezione dei governatori: Schlein contraria al terzo mandato

Politica di settembre,  acque  agitate. Nuove turbolenze crescono. Ovunque. A destra e a sinistra. Il Centro vive lo scontro Renzi-Calenda come una telenovela .

All’orizzonte nuovi sbarchi in arena: si rivede Santoro che ha lanciato  la sinistra pacifista con de Magistris a Marina di Pietrasanta al grido “Manca un partito come questo”. Il battesimo, nel salotto buono della Versilia, ha aperto una fase di confronto e dialogo, nella speranza di reclutare pezzi di Cinquestelle e del Pd.

E scalpita l’Italia di Vannacci che a Lamezia Terme (Catanzaro) ha avuto  un primo vagito davanti ad un pubblico eterogeneo; una platea di militari, pensionati e ragazzini arringati dal generale in collegamento telefonico. Hanno sentenziato:”Siamo un movimento”.

FESTE CON SCHLEIN E CONTE

Settembre è anche il mese delle feste di partito, dal Pd a Forza Italia. Nel mirino dei più le mosse (ondivaghe) di Elly Schlein: alla festa nazionale della Unità (Ravenna, 9 settembre) la segretaria dem ha invitato Giuseppe Conte, non Piero Sansonetti (direttore del quotidiano L’Unita’) perché , interpretano i maligni, “e roba reietta.”

Il foglio che fu di Gramsci è stato messo al bando da tutte le feste dell’Unita’ perché, insistono i sarcastici  e i canzonatori, “Sansonetti è un vecchio rifondarolo ; con il peccato, tutt’altro che veniale, di fare del garantismo una bandiera”.

PROVE DI FORZA NEL PD

La segretaria Elly Schlein l’ha messa giù piatta piatta alla Versiliana:” Il terzo mandato per gli amministratori? No grazie. Non è previsto dalla legge”. La rielezione dei governatori sta spaccando il fronte ribelle del PD. Gli amministratori non ci stanno. Tre in particolare, cioè i governatori che nel 2025 dovrebbero dire addio all’incarico: Stefano Bonaccini, Vincenzo De Luca, Michele Emiliano.

Nomi importanti, pesanti, dietro i quali c’è un intero esercito di amministratori pronti a dichiarare la guerra santa sotto il vessillo della terza candidatura. Bonaccini è stato il primo a parlare:” Un terzo mandato per i presidenti di Regione non mi sembra in sé un problema”.

Ma il presidente del PD punta in realtà al paracadute della candidatura europea nel 2024 e lo otterrà. De Luca invece è pronto alla guerra in Campania. Di uscire di scena non ci pensa per niente e tiene aperte diverse strade.

La prima è cambiare le norme regionali, anche se teme il no del governo. Più cauto il governatore Emiliano che dice: ”I limiti di mandato non valgono per il presidente della repubblica, il presidente del consiglio e i parlamentari: è quanto meno ingiusto che valgano per gli amministratori “.

È in vista la possibilità di un valzer delle poltrone. Più probabile la guerra dei”cacicchi”. Nuove bufere avanzano.

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