Home > Notizia per Notizia > “Morto un Putin, se ne farà un altro”, parola dello scrittore Siskin: la popolazione è stanca, vuole la pace

“Morto un Putin, se ne farà un altro”, parola dello scrittore Siskin: la popolazione è stanca, vuole la pace

“Morto un Putin, se ne fa un altro”. Nessun dubbio. Perché? “Perché i russi non perdonano le disfatte. È quello che vediamo è solo l’inizio della lotta per il potere dopo di lui”.

Parola dello scrittore dissidente Michail Pavlovic Siskin, 62 anni,  moscovita doc, da oltre vent’anni in Svizzera (la moglie è di Zurigo), uno dei principali scrittori russi contemporanei; una bacheca piena di premi , anche il “Grinzane Cavour “(2007). Nel 2022 ha vinto il Premio Strega Europeo con “Punto di fuga “. In Italia circolano ancora 5 suoi libri tradotti e curati da Emanuela Bonacorsi, modenese residente a San Donà’ di Piave (Venezia). Invitato quest’anno al Meeting di Rimini (20-25 agosto) ha parlato con la consueta schiettezza non sottraendosi ad alcuna domanda. Anzi. Ecco il suo pensiero (aggiornatissimo) in tre punti.

1) IN RUSSIA RESISTE UNA MENTALITÀ TRIBALE
La maggioranza della popolazione vive ancora nel passato. Dunque quello che fa la Russia è sempre giusto, a prescindere. Le manifestazioni di protesta, le migliaia di arresti, le purghe staliniane non incidono più di tanto. L’opposizione, oltreche’ debole  e  comprensibilmente paurosa, è prigioniera di una mentalità tribale.

2) LA GENTE ASPETTA SOLO LA FINE DELLA GUERRA
La gente non si aspetta la vittoria, ma la pace. Si aspetta la fine delle ostilità. Sono stanchi di contare morti e feriti. Questa tragedia non si può più nascondere. Molti giovani sono fuggiti o morti al fronte. Questa non è solo una guerra contro l’Ucraina, ma contro i russi. Contro il futuro.

3) IL DOPO PUTIN È GIÀ COMINCIATO
Siskin ne è certo. E descrive l’epilogo come fosse una sceneggiatura già vista e collaudata. A sipario calato arriverà un altro Putin che dirà a tutti:”Signori, quella con l’Ucraina era  la guerra di Putin, è stata tutta colpa sua”. Finita la guerra esterna, comincerà quella interna. E la Russia si disintegrerà. Il Russia la vittoria è l’unica legittimazione degli zar.  Siskin fa un esempio:”Stalin ha ucciso milioni di russi ma è considerato un grande vincitore ed è ancora amato per questo. Gorbaciov, al contrario,ha perso la Guerra Fredda e l’Afganistan. Putin finora era stato un vincitore ed ha intrapreso questa guerra perché gli avevano assicurato che avrebbe conquistato Kiev in tre giorni; abbiamo visto come è andata. E quanto sta succedendo fa di lui un falso zar. È finito”.

Gestione cookie