sopravvissuta costa concordia sopravvissuta costa concordia

Torna a viaggiare 11 anni dopo la tragedia della Costa Concordia, ma la vacanza finisce con un’intossicazione

Undici anni fa, Angela Familari, si trovava a bordo della Costa Concordia quando, nella notte del 13 gennaio 2012, ci fu la tragedia all’Isola del Giglio. “Questa vacanza in Egitto, era la mia missione, quella di superare la paura per sempre”.

Torna a viaggiare dopo 11 anni ma la vacanza finisce male

In questi undici anni per Angela, 43 anni, consulente di immagine e personal trainer di Roma, non è stato semplice convivere con il costante ricordo del terrore vissuto quella notte. La paura del mare continuava a tormentarla e d’estate, mandava le sue due figlie al mare con il padre e con la zia. Quest’anno però, aveva deciso di affrontare le sue paure e rimettersi in viaggio, destinazione Marsa Alam, località balneare egiziana.

Il ricordo del naufragio della Costa Concordia

Il 13 gennaio 2012, nella notte del terribile naufragio, Angela si trovava a bordo della Costa Concordia per partecipare al concorso “Professione Look Maker”. Per il vincitore era offerta la possibilità di aprire un negozio a Roma. “Quel giorno ho temuto di non farcela. Ricordo che ero in cabina con mia figlia di appena un anno e con quello che allora era mio marito. L’urto fu fortissimo, la bambina fu sbalzata fuori dalla culla e io finii contro la porta del balcone. – ricorda Angela – Sentivamo l’allarme che diceva di tenersi pronti a evacuare il ponte 4, la gente correva per i corridoi e per le scale. Nella fretta, la bimba mi cadde e si ruppe il dentino davanti. Il suo viso si riempì di sangue”. Angela e sua figlia riuscirono a salire sull’ultima scialuppa. “Non dimenticherò mai il ragazzo con la divisa che ci ha accolte a terra con un abbraccio e una coperta. ‘Siete salve‘ disse”.

La sventura in Egitto 

Angela aveva prenotato il viaggio per luglio. “Durante il primo tour nel deserto, era prevista una cena beduina e i bambini hanno mangiato qualcosa che ha fatto loro male. Non so se per colpa del cibo o dell’acqua non imbottigliata, fatto sta che il primo a stare male il giorno seguente, è stato il figlio della mia amica”. Rientrata dal viaggio, Angela Familari ha chiesto un risarcimento sia morale che materiale. 

Forse dovresti anche sapere che…

Gestione cookie