Giorgia Meloni, primo anno da premier. È il primo tagliando del Governo a 12 mesi dalla vittoria elettorale. Domanda sulla bocca di tutti: che anno è stato?
Un anno nero“ come spiega in otto pagine domenicali “la Repubblica“ di Molinari -Elkann; o “un anno di risultati” come illustrano i gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia nella due giorni di “incontri e confronti” all’Auditorium della Conciliazione di Roma? In tute le regioni se ne parla. Sei le materie sotto esame. Vediamo.
ECONOMIA – Guerra in Ucraina e inflazione hanno pesato oltremodo. Ciononostante l’Italia cresce più del previsto . Resta uno dei sette Paesi più industrializzati d’Europa, ma la ricchezza è distribuita in maniera disomogenea. Pesa in particolare il caro-vita. Il 28 settembre sarà firmato il patto sul trimestre anti inflazione che prevede di offrire dall’1 ottobre al 31 dicembre un paniere di prodotti a prezzi ribassati o calmierati. Si va verso un carrello di prodotti scontati del 10%. Speriamo non sia solo una trovata pubblicitaria.
OCCUPAZIONE – Il governo ha previsto nuove agevolazioni per chi assume. L’Istat certifica una crescita nell’ultimo mese (+0,3). La disoccupazione è ai minimi da 14 anni. Resta il macigno di 99mila negozi al dettaglio spariti in 10 anni. Ogni ora due attività chiudono per sempre. Inoltre la crisi energetica sta mettendo in ginocchio molte imprese. Probabile la ripartenza del nucleare di quarta generazione. Pressoché certa la mobilitazione degli ambientalisti.
REDDITO DI CITTADINANZA- È stato abolito per chi può lavorare. Sostituito con politiche attive del lavoro. C’è la piattaforma SIISL (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) a dare una mano. Basterà? Gli ex percettori sono sul piede di guerra. Vedi gli scontri di Roma, il blocco della autostrada a Napoli.
FISCO – Ridotto il cuneo, assunzioni stabili agevolate, innalzamento delle pensioni minime. Giorgia vuole “un fisco amico, non vessatore”; e non è stato un bel sentire quando a Catania ha parlato di “pizzo di Stato”. Il Fisco debole con i forti e forte con i deboli va corretto. E “l’Agenzia delle Entrate-Riscossione conta 1.100 miliardi di crediti residui”, Draghi dixit. Cifra impressionante, pari al 60% del Pil. Occorre poi sondare meglio il lavoro autonomo: le stime parlano di 28 miliardi di evasione. Inaccettabile.
QUESTIONE MIGRANTI – È stata portata al centro dell’Europa. Ma gli scafisti continuano la loro redditizia e criminale tratta di uomini,donne, bambini. Sono state fatte regole più stringenti per le Ong e potenziati i Centri di rimpatrio. Ma se Giorgia Meloni non centra il promesso “blocco delle partenze”, il Governo non andrà da nessuna parte. Se non a casa.
PIANO MATTEI PER L’AFRICA – Varato un nuovo modello per una cooperazione non predatoria. Sono stati coinvolti 20 Paesi e 10 organizzazioni. L’Italia punta inoltre a diventare un hub energetico nel Mediterraneo. Progetto ambizioso. Per realizzarlo è necessario l’aiuto di una Europa meno assente e matrigna. Campa cavallo.