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Elly Schlein, è finita la luna di miele, crollano i sondaggi, cresce il malcontento nel Pd, da Franceschini nuova corrente

Elly Schlein, la  luna di miele è finita. Addio consensi a scatola chiusa. È arrivato il primo conto ed è salato.

In sintesi: crollo verticale nei sondaggi, naufragio in tv, fuoco amico, nuove correnti crescono. Turbolenze in arrivo. Avvisaglie da tutte le parti. La segretaria dem, eletta lo scorso 12 marzo, erede a sorpresa di Enrico Letta , sta attraversando un cielo burrascoso. Quattro i fulmini che la circondano.

1)TASSO DI FIDUCIA IN DISCESA
Lo certifica un sondaggio IPSOS per il quotidiano economico e politico “Italia Oggi”diretto da Pierluigi Magnaschi, già direttore ANSA (1999-2006). Lèggiamo:”Crollo verticale in sei mesi.  Elly Schlein e’ precipitata dal 39 al 24%. L’entusiasmo iniziale è rapidamente scemato”.

La sua elezione era “la svolta che molti si aspettavano dopo 11 anni in cui il partito era stato un partito di gestione del potere e non di lotta politica”, ha commentato il politologo Paolo Natale, docente della Università Statale di Milano. Lo stesso sondaggio certifica il gradimento di Giorgia Meloni, passato dal 40% di un anno fa all’odierno 49%. Il confronto fa male.

2) NAUFRAGIO IN TV
“Disastrosa performance di Elly dalla Gruber”, hanno titolato molti fogli perché la segreteria dem “ha dribblato ogni tipo di domanda”. Sempre su La7 l’ex Rai Giovanni Minoli,  nella puntata de “L’aria che tira” condotta da Davide Parenzo, ha rincarato la dose rimarcando che dopo l’ospitata  a “Otto e mezzo”  Elly “sia stata massacrata da tutta la stampa”. 

Anche Massimo Giannini su “La Stampa “ non è stato tenero. Tutt’altro. Idem Damilano. Inevitabile un seguito sul tg satirico “Striscia la notizia”. Elly, imitata da Giuseppe Longinotti, è stata oggetto di una caricatura di antica data; cioè ha presentato una Schlein che cercava “il suo popolo in via Montenapoleone”.

3) LE UNGHIATE “AMICHE”
Due in particolare. Fuoco amico uscito dalle bocche di due importanti senatori dem: Luigi Zanda e Alessandro Alfieri, entrambi over 50, e punti di riferimento politico certi. L’ex presidente dei senatori dem, il cagliaritano Zanda, ha bacchettato la sua segretaria di partito ricordandole che “è finito il tempo degli slogan” e che “deve essere alla altezza delle sue responsabilità”. E poi: ”Basta movimentismo, Conte è inaffidabile”.

Quindi la stoccata finale: ”Prima di esprimere il suo pensiero su questioni complesse e delicate, farebbe bene ad ascoltare gli organi del partito”. Sulla stessa linea il bocconiano Alfieri: ”Non inseguiremo Conte sul populismo di sinistra. Il Pd deve fare il Pd”.

4) FRANCESCHINI TRAMA
Dario Franceschini non sta fermo. Non ci riesce. È più forte di lui. È sempre stato così fin  dagli esordi ferraresi,  apprendista alla scuola del Dc Nino Cristofori, pretoriano di Giulio Andreotti, “il gobbo più dritto d’Italia”. 

Pronto il piano Franceschini in due fasi: sciogliere la vecchia corrente (“Area Dem”) e formarne una nuova entro Natale con Nardella e quanti hanno partecipato al primo vertice segreto. Tra i carbonari anche  Boccia e Zingaretti. Speranza, fiutata l’aria, si sarebbe già defilato. Il piano post-Schlein comunque  è cominciato.

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