In 50 anni filati (calcolo della Cgia di Mestre) da condoni fiscali nella sostanza (anche se variamente denominati) lo Stato ha incassato circa 148 miliardi complessivi.
A rigore il termine e concetto dell’incassato non è nel caso il più appropriato. Meglio dire: recuperati 148 miliardi, recuperati dal monte tasse e contributi evasi, elusi, non pagati. Ogni volta l’argomento principe di chi propone e legifera un condono fiscale è del tipo: pochi, maledetti e subito. Meglio pochi maledetti e subito che niente. Meglio farsi pagare un po’ delle tasse non pagate da chi non paga. Meglio recuperare un po’, far pagare almeno un po’ e poi non se ne parli più.
Argomento che sempre (va sottolineato il sempre) si rivela e dimostra falso, anzi smentito dai fatti. Ogni volta poi si ricomincia, se ne riparla eccome. Anche stavolta. Qualcuno, anche stavolta, ha voluto ripetere che con un bel condono (magari chiamato con altro e più elegante nome) lo Stato, la Repubblica, la Nazione ci guadagna.
In 50 anni 5.000 miliardi
L’evasione fiscale italiana (del paese tutto, della gente, dei cittadini e non di fantomatici evasori galattici) è stimabile e stimata nella misura di circa 100 miliardi l’anno. Cento miliardi l’anno ( a valore corrente) moltiplicati per 50 fanno cinquemila miliardi in mezzo secolo. Questo l’ordine di grandezza. Circa cinquemila miliardi di evasione realizzata e patrimonializzata a fronte di circa 150 miliardi di evasione recuperata mediante condoni, rottamazioni, patteggiamenti fiscali tutti venduti come “una volta per tutti” e non se ne parli più.
Evasione batte condoni 50 a 1
I circa 4.500 miliardi di differenza nel mezzo secolo si sono sedimentati nei depositi bancari di italiani all’estero (stimati in circa mille miliardi), in quelli in banche italiane (circa 1.500 solo sui conti correnti) e nella ricchezza finanziaria delle famiglie italiane. Con una battuta: evasione batte condoni 50 a 1. Ma l’arbitro Stato fischia solo punizioni e rigori, cioè i condoni, a vantaggio della squadra, anzi dello squadrone degli evasori.