Attualmente, il 50% delle persone con più di 65 anni e dei pazienti fragili non ha fatto, e presumibilmente non lo farà più, il vaccino contro l’influenza. Ci sono per caso ancora gli strascichi del Covid e delle campagne No Vax? È quanto denuncia un board di esperti che ha elaborato un Position Paper indirizzato alle istituzioni sanitarie. Il documento contiene possibili misure per incrementare i tassi di copertura vaccinale contro l’influenza, specie nelle fasce più vulnerabili della popolazione.
Il vaccino contro l’influenza e le persone fragili
Gli over-65 e le persone fragili a partire dai 60 anni di età “dovrebbero ricevere annualmente la vaccinazione, che è la strategia più efficace per prevenire l’influenza ed evitare le sue complicanze, con una conseguente riduzione del carico di malattia sul nostro Ssn, nonché sul numero di ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva”, si legge nel documento.”Tuttavia, nel nostro Paese, sussistono numerosi ostacoli di carattere burocratico, organizzativo e persino culturale”.
Dieci le misure che secondo gli estensori del documento potrebbero aiutare a migliorare la copertura vaccinale. Si va dalle modalità di stesura dei bandi di gara a indicazioni più stringenti per l’approvvigionamento, fino a una una migliore comunicazione. Determinante poi lo sfruttamento nelle campagne di vaccinazione degli “avamposti territoriali”, come i medici di medicina generale e le farmacie: “Hanno dimostrato di poter promuovere e semplificare le campagne di vaccinazione antinfluenzale, facilitando la distribuzione e la somministrazione delle dosi”, scrivono. Ciò, tuttavia, non può non passare da “un’adeguata remunerazione aggiuntiva per la partecipazione a strutturate campagne di vaccinazione”, aggiungono.
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