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Calcio e tv, Sky o Dazn? Lunedì sapremo, ma occhio al canale della Lega Calcio

Calcio e tv: ci siamo. Lunedì 23 ottobre si conclude la tribolata telenovela dei diritti tv. L’Assemblea dei club di Serie A deciderà a Milano, con voto decisivo, quale offerta accogliere. Sky o DAZN? Lunedì scorso il tema dei diritti televisivi si è concluso senza verdetti. In questi giorni i club hanno valutato chi scegliere. E (pare) sono pronti.

Le offerte dei broadcaster

Le buste con le offerte dei broadcaster interessati sono state aperte e le proposte finalmente svelate. La cifra complessiva è di 900 milioni, somma che si ricava dai 700 milioni garantiti da Dazn e i 200 milioni di Sky. A Dazn resterebbero le 10 partite, 7 in esclusiva come è accaduto nell’ultimo triennio. Le offerte valgono per i prossimi 5 anni. Sky si aggiudicherebbe 3 co-esclusive e la possibilità di scegliere un maggior numero di big match. Se passa l’offerta di DAZN e Sky, Mediaset uscirebbe di scena. Ma c’è una terza soluzione a cui un gruppo di club guardano con favore.

Calcio in tv: il canale della Lega

L’ipotesi è tutt’altro che peregrina. Al momento prevale il caos. Tra i presidenti cresce il malumore e la voglia di mettersi in proprio. Sono favorevoli al canale Napoli, Fiorentina e Salernitana; i tre club hanno già espresso la loro posizione a favore del canale. Ha detto Daniele Iervolino presidente della Salernitana: ”La proposta dei broadcaster a mio avviso è molto bassa e quindi non soddisfa me come altre squadre che hanno espresso perplessità. Io spingo per il canale di Lega, credo sia un atto di grande coraggio e modernità. Dobbiamo spingere ad un modello di coinvolgimento differente anche per i giovani. Quindi è giusto che ci sia un canale dedicato e gestito dalla Lega”. L’assemblea è spaccata non tra big e piccole ma tra chi vede un futuro roseo e chi, come dice Iervolino, ha “il coraggio di cambiare e vedere un futuro differente”. Le società interessante che vogliono il canale sono  : Salernitana, Napoli, Fiorentina, Juventus, Milan, Roma e Bologna.

Il calcio a una svolta epocale

I club devono evolversi in aziende, essere autonomi, attenti ai bilanci e pronti a abbracciare i cambiamenti tecnologici. Servono nuovi modelli di partecipazione delle tifoserie che consentano di immettere l’energia e l’entusiasmo dei tifosi dentro i gangli di queste aziende. L’orientamento prevalente sembra quello di tramutare i supporter in meri clienti-consumatori. ”I club di calcio sono organismi che devono vivere all’interno della comunità – come dice Marco Bellinazzo nel suo ultimo saggio (“Le nuove guerre del calcio”,  ed. Feltrinelli) che essi rappresentano con i propri valori e la propria storia”. È diventato necessario costruire un nuovo football che, non rinnegando se ste, conviva con la modernità.

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