Terrorismo, uno su 6 arriva con i barconi dei migranti dall'Africa, allarma il contagio jihadista: ma che tristezza l’Europa divisa e inconcludente Terrorismo, uno su 6 arriva con i barconi dei migranti dall'Africa, allarma il contagio jihadista: ma che tristezza l’Europa divisa e inconcludente

Un terrorista su 6 arriva con i barconi dei migranti dall’Africa, allarma il contagio jihadista

Terrorismo, uno su sei è arrivato con i barconi. Uno su sei è clandestino. Oppure è un irregolare (falsamente)) integrato: con moglie, figli italiani o francesi, lavoro e persino contributi versati.

Dati inquietanti, certificati dal Centro studi strategici della Difesa. Di più: gli irregolari, responsabili  di terrorismo nel 2022 sono raddoppiati e il 37% di questi “ signori “ era noto agli 007 europei. E ancora: l’11% della brigata era uscito dal carcere. Le rotte più battute? Tunisia e  Marocco. Tutto ciò vuol dire  che il no  futuro è rischio. E impone alcune riflessioni.

1) ESPOSTI AL CONTAGIO JIHADISTA
Da anni l’Europa è contaminata dall terrorismo della Jihad, dalla “guerra santa contro gli infedeli”. Una lotta secolare: il primo, vero, Jihad  è stato dichiarato da Maometto, il profeta dell’Islam, il “Messaggero di Dio” (Allah). Da anni gli islamisti sono anche in Italia .

È vero che l’Isis – cioè lo Stato islamico attivo in Siria e Iraq ; organizzazione terroristica paramilitare guidata dal califfo e alleata col peggio del peggio (Al Qaeda, Boko Haram) –  è in declino dal 2017. Lo Stato islamico in pratica non esiste più. Ergo, non è più in grado di inviare armi e militari in Occidente. L’eredità è sta raccolta dai cosiddetti “lupi solitari”. Oggi prevalgono gli attacchi individuali.

2) SONO GIÀ IN ITALIA
Inutile minimizzare il fenomeno. Poche storie. Molti jihadisti silenti sono tra noi. E la Difesa lo sa benissimo. Ultimamente a colpire sono stati gli immigrati  appena arrivati, quelli sbarcati da pochi mesi. Agiscono da soli ma hanno legami con le organizzazioni. E ogni attacco che ha un successo mediatico fa scattare l’emulazione. Proliferano i sit-in pro Hamas.

3) CHE TRISTEZZA L’EUROPA DIVISA
E continuano a chiamarla Unione Europea. Sbagliato. Di fronte a due guerre e alla inaugurazione di un “nuovo ordine mondiale” – espressione ormai di moda- la UE procede in ordine sparso. Nove Paesi su 27 hanno sospeso il trattto di Schengen. In altre parole solo 9 Paesi hanno reintrodotto i controlli alle frontiere per evitare l’infiltrazione sul proprio territorio di terroristi come conseguenza della crisi Medio-Orientale.

Che tristezza! Non bastano le guerre per trovare una unità. Bruxelles si preoccupa più di mettere le telecamere sulle barche dei pescatori italiani che di arginare gli attentatori. L’Europa si conferma un gigante dai piedi di argilla.

Osserva Augusto Minzolini:” L’Europa non riuscirà a far pesare sul piano internazionale neppure gli sforzi che compie o in favore dell’Ucraina, o in favore di Israele, per la patologia più grave che può colpire una Unione di Stati: una divisione congenita. Una sindrome che ne inibisce ogni capacità di influenza”. Concludendo: servono nuove regole.

Gestione cookie