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Inflazione, calo netto a settembre: Bce lascia tassi invariati (10 rialzi consecutivi). Di tagli non se ne parla

La Bce ha deciso di lasciare i tassi d’interesse invariati. E’ la prima pausa dopo la serie di dieci aumenti consecutivi. Il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Lo comunica l’Istituto centrale al termine della riunione che si è tenuta ad Atene.

Inflazione, calo netto a settembre: Bce lascia tassi invariati

La Bce ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse perché “le nuove informazioni hanno confermato sostanzialmente la sua valutazione precedente circa le prospettive di inflazione a medio termine”.

Lo scrive la Bce, che si attende comunque che l’inflazione resti troppo elevata troppo a lungo, ma “al tempo stesso, ha registrato un netto calo a settembre” e anche quella di fondo “ha continuato a diminuire”. I passati aumenti dei tassi di interesse funzionano, “frenando in misura crescente la domanda e contribuendo pertanto alla riduzione dell’inflazione”.

Lagarde. “Taglio tassi? Prematuro anche solo discuterne”

La pausa decisa dal board della Bce, nella riunione odierna è la prima dopo 15 mesi, in cui ha disposto 10 rialzi consecutivi. La serie di rialzi era partita il 27 luglio 2022 sotto la spinta della crescita dell’inflazione ponendo fine all’era dei tassi a zero che durava dal 2011.

Un taglio dei tassi “non è stato discusso, è prematuro assolutamente anche solo discuterne, ora dobbiamo stare fermi, siamo in pausa”, ha dichiarato la presidente della Bce Christine Lagarde al termine della riunione del board.

 

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